Il giorno 6 novembre si è conclusa formalmente la trattativa inerente la cessione di ramo d’azienda prevista dall’art.47 legge 428 del 29.12.1990, nonché dall’art.15 del Ccnl, che disciplina i rapporti tra le Imprese di Assicurazione ed il personale non dirigente e dall’art.43 del Ccnl che disciplina i rapporti tra le Imprese di Assicurazione ed il personale dirigente in merito al cd. progetto “Gearshift”. Nonostante gli sforzi di mediazione prodotti dalle scriventi Organizzazioni Sindacali, anche in virtù del mandato assembleare e del relativo stato di agitazione con il blocco degli straordinari proclamato il 14 Ottobre u.s., non è stato possibile raggiungere un accordo sostenibile con la controparte datoriale. Nel corso della trattativa la Direzione si è resa disponibile soltanto a riportare nell’eventuale accordo i principi contenuti nella “Joint Declaration regarding the proposed implementation of the Program Gearshift” di marzo 2021, ritenuti da First Cisl, Fisac Cgil e Uilca insufficienti nell’ottica di una reale e concreta garanzia di tutela occupazionale.
Nello specifico, in tale documento, si precisa che, nel caso in cui l’implementazione del nuovo modello organizzativo di Gearshift abbia un impatto sui livelli occupazionali, Allianz Technology SE “si impegna a trovare soluzioni adeguate per i dipendenti, con priorità alla loro ricollocazione all’interno di Allianz Technology SE o di altre società del Gruppo Allianz”. Tale formulazione ci è apparsa fin da subito una semplice indicazione politica e in quanto tale non esigibile e distante dalle richieste rivendicative espresse dalle scriventi Organizzazioni Sindacali e abbiamo proposto, nella fattispecie, l’inserimento della dichiarazione: “il Gruppo Allianz in Italia, in aggiunta a quanto previsto dalla Joint Declaration – nel caso in cui gli effetti prodotti dell’implementazione del nuovo modello organizzativo abbiano un impatto
sull’attuale livello occupazionale – dichiara che ricercherà soluzioni adeguate attraverso la ricollocazione in Allianz SpA oppure, ove non possibile, in altre società del Gruppo Allianz in Italia di cui al TU Cia, previa verifica congiunta con le Organizzazioni Sindacali, privilegiando le attuali sedi di lavoro. Dichiara inoltre che l’impegno, oltre che per i dipendenti oggetto della presente cessione, si intende esteso anche agli attuali dipendenti di Allianz Technology SpA”.
L’azienda ha dimostrato una totale chiusura rispetto alla proposta delle scriventi Organizzazioni Sindacali: tale atteggiamento desta preoccupazione in quanto abbiamo ulteriormente riscontrato, come del resto abbiamo evidenziato nei comunicati stampa pubblicati nei giorni scorsi, che le decisioni fondamentali sono sempre più determinate a livello della capogruppo Allianz SE. I principi enunciati negli Accordi sottoscritti a livello europeo sono talvolta in tutto o in parte disattesi, dando priorità a ragioni organizzative, come ad es. l’“Accordo sulle pari opportunità, diversità e inclusione”.
Preoccupa inoltre l’inerzia, o quanto meno il ritardo, con cui vengono affrontate le criticità emerse in vari settori a seguito della profonda riorganizzazione strutturale del Gruppo Allianz Italia in atto da tempo, secondo linee guida fissate dalla Capogruppo, nonostante il palese invito ad un confronto strutturale di fattiva collaborazione con le rappresentanze sindacali, per tutte le attività di pianificazione e sviluppo della Compagnia, attraverso anche un puntuale flusso informativo. Si pensi a titolo esemplificativo al settore sinistri, sia Allianz che Allianz Direct, con particolare riguardo al futuro di tale Società, al polo rimborso spese mediche dipendenti, al vita, all’impatto dei “circle” su competenze e professionalità. First Cisl, Fisac Cgil e Uilca ritengono fondamentale che i principi di tutela contenuti nella “clausola di rientro” siano il perno di un accordo sindacale di sistema, soprattutto in uno scenario aziendale sempre più a “carattere europeo” e continueranno ad adoperarsi per perseguire questo obiettivo, auspicando inoltre la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori che operano da anni nelle società di servizi somministrati e di consulenza, stigmatizzando fin da subito l’eventuale esternalizzazione di lavori in altre OE, con le evidenti ripercussioni occupazionali.
Le RSA del Gruppo Allianz S.p.A
FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA