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Uilca: aumentano i tassi Bce e crescono gli utili bancari

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Furlan: “Ci sono le condizioni per un rilevante aumento salariale nel rinnovo del Ccnl del credito

Il Centro Studi Uilca Orietta Guerra presenta l’analisi sui conti economici nei primi nove mesi del 2022 dei nove maggiori istituti di credito italiani[1]. I dati evidenziano una crescita complessiva del 4,1% dell’utile contabile, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a 9,6 miliardi di euro (fig.1).

I risultati dei tre trimestri sono stati influenzati da operazioni straordinarie quali: il completamento della fusione di Carige in Bper; le svalutazioni soprattutto di Intesa Sanpaolo e Unicredit sugli asset coinvolti nella guerra Russo-Ucraina; l’operazione di ristrutturazione in atto nel Monte dei Paschi di Siena e la politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea, che ha effettuato tre innalzamenti dei tassi d’interesse, per complessivi 200 basis point, al fine di raffreddare la spirale inflazionistica, seppur con il rischio di creare una recessione economica in Europa.

I risultati delle banche riflettono un’economia che per il 2022 evidenzia una crescita del Prodotto Interno Lordo. Secondo le indicazioni del Governo, nella nota di aggiornamento del documento di economia e finanza del 4 novembre, il Pil previsto per l’anno corrente sarà del 3,2%, un valore migliore delle attese, anche se le previsioni economiche per l’Italia, nel 2023, non sono ottimistiche.

Non bisogna sottovalutare le conseguenze che avrà l’elevata inflazione che, riducendo il potere d’acquisto di salari e pensioni e aumentando i prezzi dei prodotti, determinerà una contrazione dei consumi mettendo a rischio molte imprese. Una delle preoccupazioni per il settore bancario è infatti legata all’aumento dei tassi d’interesse perché, pur migliorando conti economici e utili, comporta anche una crescita del costo dei prestiti e il conseguente rischio, in uno scenario di rincari delle spese per l’energia, di un aumento degli Npl (Non-Performing Loans) e della tensione finanziaria degli operatori economici.

Servono interventi che prevengano questi pericoli, con misure in grado di fare fronte alla crescita dei prezzi dell’energia, e l’impatto sulle bollette energetiche, e dei beni. La Uil sostiene proposte in tal senso per la tassazione degli extraprofitti di imprese come quelle energetiche e dell’e-commerce e per la detassazione degli aumenti contrattuali e delle tredicesime. Inoltre, vanno rafforzate le garanzie per le imprese e consentito a loro e alle famiglie di gestire, anche in termini temporali, con moratorie e interventi normativi, l’impatto della crescita dei tassi su debiti e mutui”, così Fulvio Furlan, segretario generale Uilca.

Nei primi nove mesi dell’anno, i ricavi delle banche analizzate registrano un aumento del 4,2%, soprattutto per l’incremento del margine d’interesse (+9,7%). Quest’ultimo, in prospettiva, potrebbe ulteriormente crescere a causa dei futuri aumenti dei tassi, da parte della Bce. Inoltre, si conferma il trend della crescita delle commissioni (+0,4%) – uno degli indicatori più utili per comprendere la capacità di interazione tra banca e clientela – e una riduzione (0,6%) dei costi operativi (fig.2). 

A ridisegnare l’economia mondiale nel 2022 sono le variabili geopolitiche, quali la guerra Russo-Ucraina, la transizione ecologica e il Covid-19. Le innovazioni tecnologiche, invece, in questa fase appaiono meno incisive che in passato, come dimostrano anche le difficoltà nello sviluppo dei Metaversi e il ridimensionamento delle quotazioni delle criptovalute. Tuttavia, gli investimenti per creare banche digitali proseguono, anche se è necessario sapere che le app non sempre rendono realmente la banca più vicina ai nostri bisogni”, commenta Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi Uilca Orietta Guerra.

Nell’attesa di conoscere i risultati dell’ultimo trimestre dell’anno il settore bancario è tornato a fare utili: “questa situazione conferma che vi sono le condizioni per prevedere un rilevante aumento salariale nel prossimo rinnovo del Contratto Nazionale del credito, che tenga conto dell’aumentata produttività del settore, dei risparmi dei costi di cui hanno beneficiato le aziende e degli aspetti inflattivi del prossimo triennio, senza dimenticare l’impennata straordinaria del 2022, conclude Fulvio Furlan, segretario generale Uilca.


[1] Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco Bpm, Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, Credito Emiliano, Banco Desio, Banca Popolare di Sondrio, Fineco Bank.

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