“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Gruppo Crédit Agricole: piano di ottimizzazione territoriale

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Occorrono correttivi su ricadute gestionali e presenza sul territorio, evitando episodi di desertificazione

Lo scorso 16 febbraio l’azienda ha illustrato alle Organizzazioni Sindacali il piano di ottimizzazione territoriale per il 2023. In sintesi, saranno coinvolte in totale 127 filiali, 70 chiusure di filiali tradizionali, 38 chiusure di recapiti e la trasformazione di 19 filiali in recapito, passando dalle attuali 1247 a 1120 con una riduzione pari al 10% c.a. Il piano medio termine ha natura biennale e prevede nel 2024 ulteriori 45 chiusure ma ad oggi non ci sono stati forniti ulteriori informazioni in proposito.

GLI OBIETTIVI DELL’AZIENDA: – rafforzare gli organici delle filiali, che passeranno, come organico, da una media di 5,9 ad una media di 6,5 – circa 30 interventi mirano alla riduzione delle sovrapposizioni territoriali – ridurre le filiali definite non performanti – ridurre i costi immobiliari – rafforzare le strutture della rete commerciale ricollocandovi le risorse coinvolte.
TEMPI E MODALITÀ DI ATTUAZIONE: Il CWE è in previsione per il week end del 20/21 maggio. Al momento non è previsto il coinvolgimento del personale delle filiali interessate ma solo del personale del CAGS e della direzione centrale di CA Italia, complessivamente circa 250 colleghi, nelle fasce orarie 11/13 e 15,30/20. Inoltre sono previste, prima del CWE, due date per le prove di conversione; 17 aprile con il
coinvolgimento di 90 colleghi del CAGS e previsione di svolgimento durante l’orario di lavoro – 6 maggio, con la prova certificata, sempre con il coinvolgimento dei colleghi del CAGS, circa 200, nelle fasce orarie 11/13 e 17,30/22.
RICADUTE SULLA RETE: Le lavoratrici ed i lavoratori interessati dal piano di ottimizzazione saranno circa 330. Di questi 150 al momento sono destinati al potenziamento delle filiali accorpanti, 40 usciranno per esodo e pensionamento e 140 andranno a formare un buffer destinato a rafforzare i canali commerciali.
La mobilità professionale riguarderà circa 90 persone. Sul tema della mobilità territoriale, gli effetti sono calcolati prendendo a riferimento la residenza e prevedono circa 50 avvicinamenti e circa 30 allontanamenti superiori ai 30 chilometri, dei quali 10 in Sicilia. Le piazze che vengono abbandonate e nelle quali siamo l’unico istituto presente sono 9, di queste 4 sono filiali tradizionali, le restanti sono recapiti.

OSSERVAZIONI DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI: in attesa di approfondimenti sono state evidenziate una serie di prime considerazioni maturate nella fase di presentazione del progetto.
– IMPATTI SUI TERRITORI: La manovra impatta pesantemente sulle Direzioni Territoriali del Centro Sud (Sicilia sportelli in riduzione del 23,33%, Lazio riduzione sportelli del 14,81%, Toscana riduzione sportelli del 13,27%) ed anche sui territori del Trentino (riduzione sportelli del 50%) e della Valle d’Aosta (chiusura unico sportello presente).
– IMPATTI SULLA CLIENTELA: In alcuni casi, la distanza dalla filiale in chiusura alla filiale accorpante è sensibilmente alta e con una viabilità complessa. Inevitabilmente è prevedibile la dispersione di una parte del patrimonio di clientela con impatti negativi sui volumi a favore della concorrenza.
– acuisce la problematica della desertificazione degli sportelli, in particolare al Sud.

L’abbandono di zone a forte vocazione turistica, come la Val D’Aosta ed il Trentino, regioni nelle quali insistono eccellenze nel comparto Agri Agro, sembrano scelte che contrastano con le dichiarazioni aziendali di voler sviluppare in modo consistente il settore definendolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi del PMT. Inoltre, il forte impatto sui territori del Sud, dove a livello di settore già esiste una
evidente disintermediazione porterà inevitabilmente a rendere ancora più problematica la crescita dell’economia in quei territori. Si pensi che, in un contesto di paese dove le PMI sono la grande maggioranza e dove il ricorso al credito come forma di finanziamento è nettamente superiore agli altri le chiusure degli sportelli bancari determinano riduzioni del credito erogato del 12% per tutti (famiglie privati ecc) ma di oltre il 25% per le PMI. Percentuali da rivedere al rialzo se si guarda a territori, come la Sicilia e il Centro-Sud, dove la digitalizzazione è a livelli inferiori rispetto alla media di un Paese che
già sconta un ritardo importante sul piano europeo. Su questo aspetto, la prima risposta da parte aziendale è stata che in Sicilia in particolare la composizione degli sportelli è particolarmente polverizzata ed è caratterizzata da realtà piccole. Lo scopo dichiarato di concentrarsi su piazze a più alta redditività diverge rispetto agli obiettivi di coinvolgimento generale nella ripresa del sistema Paese perseguiti dal
PNRR, che presupporrebbe una marcata e concreta vicinanza del sistema bancario alle realtà territoriali.
In tema di mobilità territoriale le Organizzazioni Sindacali hanno sottolineato che, prima di dar corso ai trasferimenti, occorrerà definire il nuovo accordo di Gruppo sull’argomento su cui le parti hanno già definito un percorso da attuare.

Fermo restando i numerosi dubbi derivanti dalle precedenti esperienze di ottimizzazione territoriale, sia dal punto di vista organizzativo (esemplificativamente la gestione del trasferimento delle cassette di sicurezza che ha creato nel recente passato non poco problemi logistici) che dal punto di vista dell’impostazione (si vedano i numeri delle filiali, con un recupero di personale che non è giustificato e persino casi in cui pur accorpando una filiale si determina persino una riduzione di organico) abbiamo provveduto ad aprire la procedura prevista dal Ccnl per innescare un confronto teso a contenere al massimo gli impatti legati alla mobilità territoriale e professionale e a promuovere manovre organizzative,
anche di tipo correttivo, che vadano a mitigare le ricadute sui territori generate dal Piano.
TASSI SUI MUTUI DIPENDENTI: a margine dell’incontro abbiamo ricordato che i colleghi che hanno mutui legati a BCE con spread diverso dallo 0,50 e/o colleghi che hanno mutui legati ad Euribor (che corre come il BCE) sono ancora in attesa di una attenzione che riteniamo doverosa come quella già effettuata azzerando lo spread per chi aveva il tasso BCE + 0,50.

LE SEGRETERIE DEL GRUPPO BANCARIO CREDIT AGRICOLE ITALIA
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin

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