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Desertificazione bancaria: i dati del sondaggio Uilca sulla stampa

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Malcontento e insoddisfazione. Parlano chiaro i dati, raccolti su 1.400 persone durante la prima parte della campagna Uilca Chiusura filiali? No, grazie. sul fenomeno della desertificazione bancaria: nove su dieci si dichiarano “insoddisfatte” dalla chiusura delle filiali bancarie nel proprio comune. Sei persone su dieci, pari a 60% degli intervistati, dichiarano di recarsi in una sede bancaria “almeno una volta al mese” e oltre il 70% confessa di aver avvertito “molto” la riduzione degli sportelli bancari e la percezione dell’abbandono dei territori. “Con la campagna Chiusura filiali? No, grazie. stiamo girando l’Italia e abbiamo l’opportunità di confrontarci con tante realtà diverse. Questo ci aiuta a comprendere meglio come il fenomeno della desertificazione bancaria viene vissuto dalle comunità e dalle persone”, commenta il segretario generale Uilca Fulvio Furlan su Il Tempo.

“Purtroppo, devo dire, i risultati di questa prima parte ci stanno dando ragione: la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli centri produce molta insoddisfazione e viene vissuta come un abbandono”, sottolinea Furlan su Avvenire.

La ricerca Uilca anche su l’Eco di Bergamo, che scrive: “Secondo un’indagine Uilca, 9 clienti su 10 sono contrari alla chiusura di filiali bancarie nei piccoli centri”. Anche l’Unione Sarda riprende i dati.

Su Il Giornale, si legge lo stato della desertificazione bancaria in Italia: “il sindacato ha ricordato le statistiche del fenomeno: in Italia dal 2018 al 2022 gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4% (-4.423). Le persone senza banca sono il 6,8% del totale popolazione Italia: 4.017.185, pari all’intera regione del Piemonte. I comuni serviti da banche sono scesi del 10,9% (-583). Il trend negativo coinvolge anche l’aspetto occupazionale: 14.020 dipendenti in meno nel settore (-5%)”.

“Bancari, la chiusura delle filiali lascia insoddisfatti 9 clienti su 10 e in 4 anni taglia 14 mila posti”, titola Il Sole 24 Ore. Nell’articolo si sottolinea l’importanza del “contatto fisico” per la gestione del risparmio: “I bancari della Uil hanno costruito un campione rappresentativo di 1.400 persone, tra Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Lombardia, Puglia e Basilicata. Chi dichiara di andare in banca almeno una volta al mese è il 60% degli intervistati e oltre il 70% dice di aver avvertito molto la riduzione degli sportelli bancari e la percezione dell’abbandono dei territori. Il segretario generale della Uilca, Fulvio Furlan, che sta girando l’Italia per capire la percezione del fenomeno tra le persone, spiega che la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli centri produce molta insoddisfazione e viene vissuta come un abbandono. Nove persone su dieci che si dichiarano insoddisfatte dalla chiusura delle filiali è un chiaro messaggio che non può più essere ignorato”.

Il Corriere del Veneto Venezia e Mestre sui dati regionali dell’impatto del fenomeno: “ne emerge che 9 clienti su 10 non approvano la scelta di chiudere quelle del proprio comune; 6 su io riferiscono di recarsi in sede almeno una volta al mese; 7 su io confessano di aver avvertito molto la riduzione degli sportelli. La percezione, per Uilca, è di “abbandono dei territori”. Su La Gazzetta di Milano, si leggono i dati della Lombardia: “circa nove persone su dieci si dichiarano “insoddisfatte” (86,6%) dalla chiusura delle filiali bancarie nel proprio comune. Oltre il 50% confessa di aver avvertito “molto” la riduzione degli sportelli bancari e la percezione dell’abbandono dei territori”.

La ricerca Uilca è stata ripresa anche online e dalle agenzie di stampa: Agi, Adnkronos, Agenzia Nova, AnsaAskanews, Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, ItalpressLa presse, Dire. L’indagine è stata inoltre rilanciata dalla stampa locale con i dati regionali del fenomeno nelle sette regioni coinvolte durante la prima parte della campagna Uilca

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