“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

Gruppo Banco Bpm: First, Uilca e Fisac pronti alla trattativa!

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Gruppo Banco Bpm: First, Uilca e Fisac pronti alla trattativa!

Nel teatro dell’assurdo del Banco Bpm, una sola certezza: First, Uilca e Fisac sono pronti alla trattativa!

Il terzo gruppo bancario accusa le tre sigle confederali che rappresentano la maggioranza sindacale del tavolo di trattativa di aver abbandonato il tavolo “proprio nel momento in cui veniva affrontato il tema del fondo…” dimenticandosi che l’azienda aveva chiesto, e le parti condiviso, la partecipazione delle segreterie nazionali, ed avendo individuato le date del 10 e 11 luglio per continuare a parlare del tema occupazione e ricambio generazionale.

Le domande, a questo punto, sorgono spontanee:

  • Perché improvvisamente non è più stato possibile all’Azienda attendere le date già convenute?
  • Perché non si sono più utilizzati i giorni sino al 10 luglio per portare avanti le ipotesi di intese sui tanti altri temi in fase di negoziazione?
  • Perché l’Azienda ha deciso di forzare comunque nel metodo e nel merito sul tema dell’occupazione, sapendo benissimo che le tre Sigle confederali non sarebbero rimaste al tavolo silenti ad ascoltare per l’ennesima volta che gli organici di Banco Bpm dovrebbero calare di ulteriori 815 unità?
  • Perché tutta questa ostinazione e perché questa totale convergenza di Fabi e Unisin sulla incommentabile iniziativa aziendale, capace di smentire anche sé stessa?
  • Perché tutta questa voglia di provocare una rottura certa?!?

Le Lavoratrici e i Lavoratori non hanno l’anello al naso, e le domande se le sono poste anche loro!!!
Questa azienda pretende di comunicare direttamente ai mercati, senza trattare coi sindacati. Questa Azienda narra ai Colleghi, sul proprio portale, la sua magnifica favola di successi e di magnanimità, e trascura di dire la verità, con il silenzio colpevole di altre Sigle, che anzi le fanno da megafono.

E, Inoltre, in una comunicazione a lavoratrici e lavoratori scrive che “Banco BPM andrà avanti con quanto dichiarato nel piano industriale con o senza accordi sindacali.

Gli accordi sindacali da sempre servono a gestire le ricadute dei piani industriali su Lavoratrici e Lavoratori e noi ribadiamo che non siamo disponibili a lasciare scaricare su di loro, come l’Azienda pretenderebbe di fare, ulteriori carenze di organico, maggiori carichi di lavoro e peggioramento di benessere lavorativo, soprattutto perché si tratta di una azienda in grande salute (come ama dire l’A.D. Castagna).

Un’azienda che è ben lontana da uno stato di crisi e che quindi non ha bisogno di altri sacrifici né ha bisogno di ulteriori tagli di personale e di spremere ulteriormente le persone che vi lavorano. È normale che, di fronte al primo tavolo di trattativa che dichiara di voler andare avanti nel ricercare tutti gli accordi necessari alla situazione attuale (di cui potete trovare facilmente l’elenco in tutti i comunicati del passato), nonché di fronte a una procedura CONTRATTUALE di cessione di ramo d’azienda che si avvia a scadenza, casualmente “proprio adesso” questa Azienda non POSSA INCONTRARE il sindacato???? E nemmeno per fare una commissione politiche commerciali già calendarizzata?

Si tratta evidentemente, di un comportamento aziendale inspiegabile e irresponsabile, che in assenza di segnali positivi e contrari dovremo valutare con obiettività per tutte le eventuali iniziative di tutela.
Quindi solo tre domande:
Chi si sottrae al confronto?
Chi ha cambiato idea?
E soprattutto: a chi giova tutto questo?

L’Azienda non utilizzi l’alibi del Sindacato riottoso o insaziabile per scaricare le sue responsabilità su chi fa della buona contrattazione collettiva l’unica ragione del proprio impegno. Abbia invece il coraggio di dire esplicitamente che essa ha a cuore solo i bilanci e il ritorno agli azionisti, e che di penalizzare le PERSONE, la vivibilità dei luoghi di lavoro, il servizio alla clientela non gliene importa più di tanto.

Il primo tavolo è pronto alla trattativa, e richiama a correttezza e buona fede l’azienda. Questa non cerchi scuse e abbandoni gli infingimenti e l’assurda intransigenza, di cui dovrà rendere conto non solo ai colleghi, ma ai mercati e all’opinione pubblica. In questo teatro dell’assurdo, il cui copione è stato oggi scritto dall’azienda, si apra finalmente il confronto su tutti i temi. E si trovino le soluzioni.

COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM
FIRSTCISL -UILCA UIL -FISAC CGIL

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