“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Uilca su Generali: Piano Industriale ambizioso

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Continui il percorso di crescita sostenibile e valorizzazione del personale

Il Gruppo non sia bloccato da logiche di potere

“Il nuovo Piano Industriale del Gruppo Generali denominato “Lifetime Partner 27” si pone obiettivi ambiziosi in termini di redditività, con forte remunerazione degli azionisti, dichiarando l’intento di perseguire la scelta fatta in passato di porre al centro del progetto la valorizzazione delle persone. Affinché il Piano ottenga un pieno successo, crediamo sia necessario ribadire e potenziare il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori e la loro crescita, professionale e personale, con soluzioni favorevoli sotto l’aspetto economico, normativo, della conciliazione dei tempi vita e lavoro e del benessere lavorativo”, così il segretario nazionale Uilca Emanuele Bartolucci sul nuovo Piano Industriale 2025-2027 di Generali presentato oggi a Venezia. “Per raggiungere tale obiettivo vanno mantenute e ulteriormente sviluppate relazioni sindacali costanti e costruttive tese a ricercare soluzioni condivise e rimarcata la valorizzazione del settore assicurativo, nel cui ambito Generali svolge un ruolo primario”.

“Tutto ciò assume ulteriore importanza alla luce dell’ipotesi di acquisizione di Mediobanca da parte di Monte dei Paschi di Siena, che potrebbe produrre inevitabili ripercussioni anche sulla governance e sul futuro operativo e strategico di Generali”, continua Bartolucci. “È fondamentale che questa, come in generale ogni operazione societaria, sia orientata, da tutti gli attori pubblici e privati, a una logica industriale sostenibile, solida, riconoscibile e di lungo periodo, che garantisca continuità e sviluppo alle aziende coinvolte, e non sia determinata da implicazioni di natura politica, finanziaria, di posizionamento di grandi azionisti e di puro profitto”.

“In un contesto di mercato sempre più complicato e in trasformazione bisogna evitare che il più grande Gruppo assicurativo italiano sia condizionato e bloccato da lotte tra poteri forti o, peggio, che diventi il campo di battaglia di contrapposizioni politiche e personali”, conclude Bartolucci.

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