“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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8 marzo: una giornata di riflessione sulla condizione della donna

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La Giornata Internazionale della Donna rappresenta ogni anno un’occasione importante per ricordare e celebrare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne. Così come per fare il punto della situazione, e per riflettere sulle discriminazioni e violenze che, ancora oggi, le donne subiscono nel mondo.

I diritti delle donne rappresentano una parte importante, indivisibile ed inalienabile dei diritti umani e, come tali, da tutelare in tutte le sue forme. Ogni Paese dovrebbe promuovere l’uguaglianza di genere, per uno sviluppo sociale sempre più inclusivo e sostenibile e tendere verso una società in cui la parità di genere e la valorizzazione del potenziale delle donne siano considerate opportunità di crescita sociale e civile.

Purtroppo però, per quanto sia innegabile il raggiungimento di importanti traguardi, la strada lungo la parità di genere è ancora lunga. Cultura del rispetto e valorizzazione della donna in molte parti del mondo costituiscono ancora un’utopia e le donne sono considerate, ancora troppo spesso, soggetti cui sono preclusi molti diritti, anche fondamentali, e spesso sottoposte a violenze di ogni genere.  La violenza di genere continua ad essere una delle più importanti forme di violazione dei diritti umani. A tutti i livelli, e in diversi Paesi, le discriminazioni tra uomo e donna continuano a esistere; differenze di genere che affondano le loro radici in fattori sociali, culturali e ambientali e che diventano inaccettabili mano mano che si procede verso una società in cui l’uguaglianza di genere diventa elemento strategico di sviluppo.

Le politiche sulle Pari opportunità non devono dunque sostanziarsi solo nella tutela dei diritti umani ma rappresentano una chiave strategica fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico di un paese, nella consapevolezza che le disparità di genere determinano conseguenze dirette sulla coesione economica e sociale, sulla crescita sostenibile delle realtà in cui si sviluppano.

E allora le politiche di genere diventano un asset di sviluppo importante da sviluppare e considerare come parte integrante di una strategia, parte della stessa politica e non un qualcosa di aggiuntivo o marginale.

Sebbene però siano stati fatti molti progressi per migliorare il livello della parità di genere c’è ancora molto lavoro da fare. Donne, lavoratrici, madri sono ambiti di espressione ancora difficili da integrare che rimandano a concetti da declinare in chiave paritaria come lavoro, occupazione, conciliazione di tempi di vita e più in generale con il concetto di valore e di affermazione del genere femminile nella nostra società.

Oggi le donne sono sempre più presenti e responsabili nel lavoro, nella politica, nella cultura, ma ancora esiste una questione di genere in cui la società è chiamata a dare una risposta concreta e all’altezza della situazione.

Esiste un problema di inserimento delle donne nel mondo del lavoro, di equo accesso al mercato professionale, di permanenza nel mondo del lavoro, esiste un problema di salari equi, di gap professionale e salariale, esiste un problema di equilibrio tra vita lavorativa e vita privata che consenta alle donne la piena espressione delle loro capacità.

Per le donne il lavoro rimane un fattore cruciale di crescita e di uguaglianza. Ma la posizione delle donne all’interno del mercato del lavoro resta in media quantitativamente e qualitativamente peggiore a quella degli uomini. Esse scontano ancora una difficoltà di accesso e di permanenza nonostante l’adeguatezza della preparazione, le carriere femminili sono più difficili, più lente e, a parità di ruoli e di responsabilità, scontano ancora un gap salariale significativo

Per valorizzare quindi la partecipazione femminile al mondo del lavoro è necessario intervenire su quello che è definito come il gap gender career e gender pay gap così come è necessario introdurre strumenti di conciliazione tempi vita lavoro che consentano alle donne di mettere in equilibrio l’impegno familiare con quello lavorativo.

Il cambiamento tecnologico e la digitalizzazione del mercato del lavoro possono venire incontro a queste esigenze ma anche lo sviluppo di un welfare aziendale attento alle tematiche di genere costituiscono un valido supporto. Da un lato, infatti, lo sviluppo tecnologico favorisce sempre di più la creazione di nuove figure professionali e di opportunità lavorative dall’altro soluzioni di smart working, di part time, di telelavoro e la possibilità di gestire i gli orari in maniera flessibile facilitano la permanenza e lo sviluppo.

Ripensare all’equilibrio di genere, sviluppare politiche di inclusione sociale che si traducano in partecipazione alla vita sociale ed economica delle donne rappresenta una sfida cruciale ed ineludibile per dare attuazione all’uguaglianza sostanziale ossia ad un sistema in cui le donne e gli uomini partecipino concretamente allo sviluppo del Paese.

La UILCA ritiene da sempre importante il tema della valorizzazione delle donne, della parità tra uomini e donne vista non solo come un obiettivo in sé da raggiungere ma condizione preliminare per la realizzazione di obiettivi generali di crescita, di occupazione e di coesione sociale.

L’8 marzo per noi è questo, una giornata per celebrare questi valori e rendere omaggio alle donne ma soprattutto una giornata di impegno comune verso il superamento delle diseguaglianze, che possa riconoscere alle donne la possibilità di avere voce in capitolo e fare che questa voce si elevi forte e chiara.

Mariangela Verga

Segretaria Nazionale Uilca

 

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