Dopo le proposte di Riccardo Colombani, Segretario Generale First/Cisl e all’articolo di Angelo De Mattia su Milano Finanza del 24 aprile è stato aperto un interessante dibattito su tre temi: Carige, l’utilizzo del FOC (Fondo per l’Occupazione nel settore bancario) e la partecipazione dei Lavoratori alla vita delle Aziende. Temi fondamentali per la vita del paese, a cui non mi sottraggo, seppure brevemente, al confronto.
Riguardo il primo tema, esprimo, come già fatto in passato, tutta la mia preoccupazione per “il piano BlackRock” sia per l’impatto occupazionale che avrà sulle Lavoratrici e Lavoratori di Carige che per le conseguenze gravi che avrà sull’economia ligure. Proprio per questo motivo il 10 maggio la Uilca Nazionale e la Uil della Liguria organizzeranno un convegno a Genova dal titolo “Liguria porta d’Europa, ruolo chiave di Carige” a cui parteciperanno: il sindaco di Genova Bucci, il presidente della Regione Toti, l’economista Marcello Minenna, il commissario di Carige Fabio Innocenzi, il Presidente di Confindustria della Liguria Mondini, il Prof. Pittaluga, il giornalista Fabrizio Massaro, oltre naturalmente al Segretario Generale della Uil Carmelo Barbagallo. I lavori saranno coordinati da Andrea Cabrini di Class CNBC. Da quel convegno emergeranno proposte e idee per la salvaguardia dei posti di lavoro e per ridare lustro alla Banca genovese e per un aiuto concreto alle imprese ligure.
Per quanto riguarda la proposta della First/Cisl, la semplifico per ragioni di spazio, di utilizzare le giacenze del FOC per acquistare bond di Carige, credo sia utile affermare che tutte le proposte hanno una propria validità ma che si scontrano, spesso, con la realtà. Infatti lo scopo del FOC è quello di “favorire la creazione di nuova occupazione stabile e di garantire una riduzione di costi per un periodo predeterminato alle imprese che procedono ad assunzioni a tempo indeterminato, valorizzando, in particolare, la solidarietà generazionale e l’equità del contributo al Fondo stesso”. Inoltre il Fondo può “operare anche in concorso e sinergia con il Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito, secondo le modalità e le misure stabilite, tempo per tempo…” così recitano gli articoli 2 e 3 del Regolamento del Fondo per l’Occupazione.
Tanto è vero che nelle proposte per il rinnovo del CCNL, appena presentato e unitario di tutte le sigle sindacali, si propone alle controparti di maggiorare gli incentivi collegati all’effettivo impiego al Sud, allargamento della possibilità di utilizzo della solidarietà espansiva, assunzioni obbligatorie per il personale proveniente dal Fondo emergenziale (in pratica un contenitore per quei lavoratori bancari licenziati che non hanno la possibilità di usufruire del Fondo di Sostegno al reddito).
Proprio da queste valutazioni unitarie che parte la nostra proposta per le Lavoratrici e i Lavoratori di Carige. Come Uilca chiediamo un intervento del Governo, esprimiamo la nostra perplessità al piano di BlackRock (almeno da come prospettato dai giornali, vedremo lunedì cosa diranno i Commissari alle Organizzazioni Sindacali), aiuto e sostegno tramite il FOC a quei Lavoratori che potrebberoperdere il posto di lavoro per le ristrutturazioni e per la chiusura delle filiali. Quindi sì al sostegno alle Lavoratrici e ai Lavoratori, no all’utilizzo diverso dei Fondi del FOC (fondi che non dimentichiamo sono stati versati dalle Lavoratrici e dai Lavoratori tramite una giornata di lavoro e dal 4% dello stipendio dei Dirigenti bancari).
Per quanto riguarda la partecipazione concordo pienamente con Colombani. D’altra parte CISL e UIL hanno, da sempre, nel loro DNA questo argomento. Prendo atto con grande soddisfazione che anche la Fisac/Cgil di Giuliano Calcagni e la Fabi guidata da Lando Sileoni hanno espresso la volontà di mettere al centro del nostro dibattito sindacale questo argomento. Ho apprezzato il modo in cui Angelo de Mattia su MF del 24/4 si chiede come, perché e quando si potrebbe attuare la partecipazione dei Lavoratori nella vita delle banche. De Mattia si pone la domanda anche se il sindacato sarà in grado, una volta, entrato nella “stanza dei bottoni” di gestire le varie problematiche.
Le proposte come Uilca sono semplici e facilmente attuabili: presenza di un rappresentante dei Lavoratori (ripeto dei Lavoratori non del Sindacato)nei Cda e attribuzione di azioni ai dipendenti con varie possibilità che dovranno essere concordate con le Organizzazioni Sindacali. E già dal prossimo rinnovo del cda di Banco BPM vedremo questa prima sperimentazione e novità.
Naturalmente tutto dovrà essere sopportato da una legislazione ad hoc che i Sindacati da tempo richiedono ai vari governi che si sono susseguiti. Infine sul problema della “gestione delle problematiche” nei Consigli d’Amministrazione da parte di componenti sindacali o dei Lavoratori, credo che Uilca, Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil e Unisin hanno dato prova, in questi anni difficilissimi per il settore del credito, di coerenza, di capacità elaborativa, di fermezza e di vicinanza alle Lavoratrici e ai Lavoratori difficilmente ripetibile nel mondo sindacale italiano. Il sistema bancario italiano non avrebbe retto all’urto di scelte sbagliate, di manager incapaci senza lo spirito di responsabilità espresso dalle Lavoratrici e ai Lavoratori e del Sindacato.
Il Segretario Generale Uilca
Massimo Masi