“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Masi sullo Statuto dei Lavoratori: mezzo secolo tra diritti, cambiamenti e sfide

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MMasi
La Costituzione della Repubblica Italiana, nel 1948, sancisce al primo articolo che L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Circa venti anni dopo il Parlamento approva la Legge 300 del 1970, più nota come Statuto dei Lavoratori, di cui celebriamo il 50° anniversario.
Lo Statuto nasce in un momento storico complesso per garantire il rispetto della libertà e della dignità del lavoratore e assicurare, nei luoghi di lavoro, la presenza sindacale per il rispetto della normativa stessa. E’ un’Italia nel pieno di importanti cambiamenti sociali che scuotono il Paese: il ’68, le rivendicazioni contrattuali, le lotte operaie, il ruolo dell’industria.
Voglio ricordare qui i “padri” dello Statuto dei lavoratori:

  • Il “padre ideologico”, Giacomo Brodolini, Ministro del Lavoro, che non vide mai l’approvazione della Legge 300/70 in quanto morì proprio all’indomani della costituzione della Commissione che elaborò la proposta di legge. Non è un caso che nel nostro sito campeggi una sua frase famosa: Da una sola parte dalla parte, dei lavoratori.
  • Il “padre fondatore”, Gino Giugni, che scrisse buona parte della Legge.
  • Il “padre politico”, Donat Cattin, che non solo collaborò alla stesura della Legge ma portò la “restia” Democrazia Cristiana a votarla compatta, nonostante i richiami della parte padronale.

Ai più giovani voglio ricordare che l’allora Partito Comunista Italiano si astenne e che lo Statuto dei Lavoratori fu il frutto, purtroppo rimasto quasi unico, della fusione tra PSI e PSDI.
Voglio, infine, ricordare un grande personaggio dell’epoca, amico perenne della Uilca, che in quegli anni conduceva splendide battaglie sindacali: Giorgio Benvenuto.
Cosa è successo in questo mezzo secolo nel mondo del lavoro e nei nostri settori?
Sono cambiate moltissime cose! Dalle modalità di lavorare ai tempi; dai nuovi prodotti alle relazioni con i clienti.
Non sono cambiati però lo spirito e la dedizione con cui le nostre colleghe e i nostri colleghi lavorano ogni giorno, consapevoli di occuparsi di un bene, quello del risparmio, prezioso ed essenziale per tutti. Anche lo Statuto dei Lavoratori in questi cinquanta anni ha subito diverse e radicali modifiche: con la sua approvazione, il diritto del lavoro ha raggiunto il più alto momento di consapevolezza, giuridica e sociale. Cinquanta anni dopo ci ritroviamo a vivere inaspettati tempi complessi in cui il mondo del lavoro è messo fortemente a dura prova, a causa di un’emergenza economico-sanitaria dalle dimensioni inimmaginabili.
E’ in questa situazione di crisi, di cambiamenti e di sfide, che abbiamo potuto riscoprire tutti quanto il lavoro sia sinonimo di dignità e ci renda liberi, uniti e solidali.
Roma, 20 maggio 2020
Il Segretario Generale
Massimo Masi

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