Il World Insurtech Report pubblicato nel 2018 da Capgemini in collaborazione con EFMA, dimostra come il settore dell’Insurance Technology sia in rapida espansione (con un tasso di crescita annuo composto del 36,5% tra l 2014 e il 2017) e come, di conseguenza, si apra una nuova era di collaborazione con gli altri players del settore assicurativo per così dire “tradizionali “.
Una rivoluzione digitale ma anche culturale e organizzativa. La trasformazione tecnologica delle assicurazioni a livello world wide, secondo l’analista Juniper Research genererà guadagni per 235 miliardi di dollari da qui al 2020. Entro il 2022, attraverso l’uso della Internet of Things applicata alla domotica e all’Intelligenza Artificiale, sarà possibile migliorare la velocità e la qualità della consegna delle polizze, il che farà risparmiare ai clienti una media di 221 dollari per polizza.
A fronte degli investimenti nell’ambito delle Insurtech, l’Italia continua a essere il Paese in cui si spende meno. Dati dell’Ania evidenziano che in Italia il rapporto tra premi assicurativi, esclusi quelli auto, e prodotto interno lordo è dello 0.9%, contro l’8% dell’Olanda, il 2% della Spagna e il 2,5% della Germania.
All’estero, infatti, le Insurtech stanno cavalcando la disruption per reinventare una customer experience funzionale e di successo. Un caso per tutti è l’esperienza del cliente progettata da Lemonade, una startup che con 180 milioni di dollari di finanziamenti da parte dei principali VC della Silicon Valley è tra le insurtech globali dedicate al P&C certamente più affascinanti e promettenti. Utilizzando l’app AI-powered di Lemonade, che inoltra messaggi proprio come farebbe un agente in carne e ossa, i clienti possono ottenere un preventivo personalizzato, iscriversi ed essere assicurati in soli 90 secondi. Analogamente, possono porre domande e inoltrare le loro richieste che vengono elaborate con modalità di pagamento che si risolvono in soli tre minuti. Le politiche di Lemonade costano una frazione dei loro concorrenti a causa dei minori costi, il che dovrebbe far pensare. Altre Insurtech come Hippo e PolicyGenius per la copertura assicurativa individuale così come CoverWallet, Embroker e Insureon per la copertura assicurativa aziendale, non stanno solo introducendo nuove efficienze e migliorando il servizio clienti. Fanno parte di un’ondata di innovazione abilitata dalle tecnologie digitali che sta trasformando radicalmente il rapporto tra compagnie assicurative e assicurati.
C’è una corsa alla formazione, alla riqualificazione del personale ed a un ricambio generazionale. Oggi il 66% dei lavoratori è addetto a funzioni esecutive (operai e impiegati) e solo il 33% da creativi; nel prossimo futuro tale rapporto si invertirà, solo il 33% dei Lavoratori sarà addetta a mansioni esecutive eseguite con il supporto di macchine sempre più duttili, mentre i creativi raggiungeranno il 50% e opereranno prevalentemente in team, anche se i membri della squadra potranno essere distanti fisicamente e interconnessi tramite internet.
Come Sindacato dobbiamo pensare a un modello di assicurazione del futuro.
Dobbiamo pensare al tema della sicurezza dei dati, che riveste un ruolo di grande importanza dato che si tratta di una leva su cui competere per il prossimo recente futuro. Le polizze assicurative a copertura dei cyber-attacchi sono cresciute a ritmi esponenziali dato che il furto di dati aziendali comporta non solo costi esosi, ma rischi imponenti che impattano sulle implicazioni strategiche dell’intera catena del valore nel comparto assicurativo. Si stima che il mercato globale per la cyber insurance possa raggiungere almeno i 30 miliardi di dollari in premi sottoscritti entro il 2025. Anche per l’anno 2019 il tema della sicurezza informatica rimane una sfida aperta con cui le assicurazioni devono confrontarsi e recuperare il ritardo accumulato negli anni.
Dobbiamo pensare alla necessità di un uso appropriato delle apparecchiature aziendali con rispetto istituti orari, ferie, aspettativa, malattie. Dobbiamo pensare, come abbiamo fatto nel CCNL del Credito, al diritto alla disconnessione, al diritto della Lavoratrice e del Lavoratore a disconnettersi dagli strumenti di lavoro al termine dell’orario di lavoro giornaliero e nei periodi di riposo giornalieri, settimanali, delle ferie, di aspettativa, malattia, ecc.… Ci batteremo affinché le comunicazioni di lavoro in entrate e in uscita avvengano solo tramite beni strumentali e canali aziendali
La Uilca continuerà a battersi per correre più veloce di questo mondo che cambia.
Massimo Masi
Segretario Generale Uilca