La storia siamo noi e nessuno si senta offeso, recitava una vecchia canzone. In realtà c’è chi offeso si sente veramente e sono i dipendenti della ex Banca Popolare di Bari che, pur avendo una lunga storia di Banca, si sono sentiti dire di non averne ancora una!
Noi possiamo raccontare la storia di essere la banca che ha pagato ed ancora oggi paga il prezzo più alto, per un salvataggio lacrime e sangue, per dipendenti e soci.
Noi possiamo raccontare la storia di essere l’unica banca che, con i bilanci in negativo, ha accettato e realizzato con senso di solidarietà il salvataggio di un altro Istituto di credito. Noi possiamo raccontare la storia di una banca che, pur essendo ritornata a condizioni patrimoniali di normalità, continua a far sostenere gravosi sacrifici economici ai dipendenti, mentre l’azienda procede ad assunzioni con RAL spropositate, promozioni con tripli salti mortali, assegnazioni di lussuose auto e case, scelte incompatibili con una politica di austerity ancora imposta ai dipendenti BDM.
E come se non bastasse, in costanza di un difficile confronto sull’attuazione di un piano industriale complesso e a tratti incomprensibile, l’Azienda ha elargito di svariate decine di migliaia di euro ai vertici aziendali (ed in misura minore anche ai Responsabili delle unità operative) sotto forma di Premio MBO, che le Organizzazioni Sindacali non avevano condiviso alla presentazione del sistema incentivante nel mese di ottobre 2023, stante i criteri di attribuzione. Scelta percepita come scellerata – e da taluni responsabili anche come imbarazzante – da parte dei lavoratori e delle lavoratrici in BDM sia per il quantum in costanza di solidarietà a carico dei lavoratori e delle lavoratrici BDM (ROL), sia perché lo stesso criterio di armonizzazione viene negato sulle forme di incentivazione nei confronti delle fasce dei dipendenti meno remunerate e magari più bisognose, senza considerare poi la platea dei dipendenti completamente esclusa a priori dai sistemi incentivanti.
Certamente un’iniziativa inopportuna e spregiudicata, frutto di una politica peraltro poco lungimirante perché, oltre che iniqua ed ingiusta, anziché essere “incentivante” finisce col risultare decisamente divisiva! Il tutto mentre ci si invita a sviluppare il senso di appartenenza! In tale contesto deve essere letta la scelta sindacale circa il mancato accordo sul piano industriale , piano che per gli obiettivi dichiarati di consolidare il Gruppo Bancario e di disporre di una rete commerciale proiettata al rilancio del Mezzogiorno, dopo mesi di trattativa è rimasto lacunoso e incomprensibile nelle sue logiche applicative e nelle sue articolazioni territoriali e funzionali, in particolare nella riorganizzazione commerciale nonché legato ad altri argomenti estranei al piano, come lo Smart working e lo Smart Learning, quasi come specchietti per le allodole.
Le risposte ricevute su dati e numeriche, non hanno convinto pienamente le OO.SS. rispetto a un Modello in continua “mutazione” ed al di fuori di un concreto perimetro di tutele, quali quelle relative ai rientri dai distacchi, alla individuazione dei criteri per la gestione delle “almeno 100 Risorse” di DG che dovrebbero rientrare sulla rete commerciale, al rispetto dei piani ferie autorizzati o già inseriti dai Colleghi, agli inquadramenti minimi, etc, alla domanda sul perché sia stato “armonizzato” con le dinamiche di Capogruppo MCC solo il premio MBO (riservato a POCHI ELETTI) e non piuttosto il VAP (destinato a TUTTI I DIPENDENTI) che, come ben sappiamo, ha consistenza assolutamente irrisoria, rispetto alle enormi cifre dell’MBO, ci siamo sentiti rispondere dal Capo delegazione aziendale che non abbiamo una storia di redditività (!!)
E allora la storia la raccontiamo noi e l’azienda dovrà assumersi tutta la responsabilità di quanto sta avvenendo, rispetto anche agli attuali trasferimenti selvaggi, soprattutto in queste ore in cui, in attuazione del piano, si fa un uso della fungibilità per nascondere veri e propri demansionamenti a catena dei colleghi.
Le Organizzazioni Sindacali saranno a supporto dei colleghi, anche di natura legale, rispetto a quanto si sta verificando. La crescita del Gruppo ed il sentimento di appartenenza allo stesso si costruiscono sul rispetto delle persone e della loro storia.
A fronte di tali nefandezze, appare inevitabile l’eliminazione della Rol, l’armonizzazione delle banche del Gruppo MCC e la sospensione immediata dei demansionamenti e dei trasferimenti selvaggi già in atto. Vi aspettiamo in Assemblea a Bari il 9 luglio.
Segreterie OdC
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
BdM Banca – Gruppo MCC