Le banche offrono servizi essenziali: la loro assenza contribuisce ad alimentare illegalità e allo spopolamento dei territori
Termina oggi in Sicilia, a Palermo, la decima tappa di Chiusura filiali? No, grazie. La campagna Uilca contro la desertificazione bancaria attiva dallo scorso gennaio che ha fatto tappa in Calabria e Sicilia dal 14 al 16 novembre.
“Anche la Uilca, in coerenza con lo spirito con cui opera la Uil, vuole essere un soggetto sociale e come tale avere uno sguardo dentro la società per cercare di mettere sempre al centro, in tutti i modi, le persone”, commenta il segretario generale Uilca Fulvio Furlan. “La chiusura degli sportelli bancari comporta un problema di natura economica, sociale e di legalità. Le banche, come hanno ampiamente dimostrato durante i mesi di lockdown, rappresentano un servizio essenziale per il Paese, per le comunità e per le famiglie. Per questo è importante che tutti i soggetti sociali interessati si facciano carico del problema della desertificazione bancaria per trovare soluzioni condivise”.
“La desertificazione bancaria ci preoccupa perché porta usura e attività illegali nei nostri piccoli comuni. È importate sensibilizzare le istituzioni, entrare nelle dinamiche che possono riportare non solo il servizio nei piccoli comuni ma assicurare la legalità nei territori”, gli fa eco Luisella Lionti, segretaria generale Uil Sicilia.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi Uilca Orietta Guerra dal 2018 al 2022[1] dal 2018 al 2022 in Sicilia il numero di comuni serviti da banche è diminuito del 12,2%, passando da 288 a 253 (-35). Nello stesso periodo sono state chiuse 175 filiali (-13,7%), passando da 1.273 a 1.098. Percentuali preoccupanti anche per l’occupazione, che registra una perdita di 1.529 posti di lavoro per un calo del 14,9%, passando da 10.271 nel 2018 a 8.742 nel 2022. In Calabria dal 2018 al 2022 il numero di comuni serviti da banche è diminuito del 20,7%, passando da 150 a 119 (-31). Nello stesso periodo sono state chiuse 77 filiali (-19%), passando da 405 a 328. Percentuali in discesa anche per l’occupazione, che registra una perdita di 439 posti di lavoro per un calo del 14,3%, passando da 3.061 nel 2018 a 2.622 nel 2022.
“Non si può immaginare un comune senza servizi. Come la pubblica istruzione e i servizi legati alla sanità, anche la banca rappresenta un servizio che può contribuire al ripopolamento in alcuni territori e, soprattutto, utile per le imprese a continuare a creare sviluppo. Il servizio bancario è tra i più importati per un comune: la mancanza porta all’allontanamento dal territorio. Non bisogna abbandonare intere comunità”, dichiara Paolo Amenta presidente Anci Sicilia.
Oltre all’iniziativa contro il fenomeno della desertificazione bancaria, Uilca ha lanciato e sostiene Basta pressioni commerciali, una campagna contro le indebite pressioni cui è sottoposto il personale bancario.
Per il segretario generale città metropolitana Palermo Francesco Fragale, la desertificazione bancaria “È un problema che investe tantissimi centri del nostro territorio regionale. La mancanza di questi presidi deve allarmare la politica e i soggetti sociali che si occupano della qualità della vita. Bene la campagna Uilca che sta portando luce su un problema spinoso e subdolo”.
La campagna Uilca continuerà nelle prossime settimane in Molise, Campania e Lazio.