Meeting Bsg-Eba, Parigi 18 ottobre 2022
Tra i diversi incarichi europei ricoperti dai membri del Dipartimento Internazionale Uilca, questo mese dedichiamo un focus alla European Banking Authority (Eba) in cui sediamo in uno dei corpi della governance structure, il Bsg (Banking Stakeholder Group), che è l’organo consultivo dell’Eba, a cui è attribuito il compito di facilitare la consultazione con le parti interessate nelle materie relative al sistema bancario europeo. Il Bsg, in particolare, viene consultato sugli atti concernenti le norme tecniche di regolamentazione e di attuazione, gli orientamenti e le raccomandazioni, nella misura in cui non riguardino singoli istituti finanziari. L’Organo può inoltre presentare pareri e consulenze all’Autorità su qualsiasi questione relativa ai compiti dell’Autorità, con particolare attenzione alla cultura di vigilanza comune, agli esami inter partes delle autorità competenti e alla valutazione degli sviluppi del mercato. Può altresì presentare all’Autorità, a seconda dei casi, richieste di accertamento della presunta violazione o mancata applicazione del diritto dell’Unione. Negli ultimi incontri sono stati affrontati alcuni temi importanti, due dei quali avranno importanti riflessi sul futuro e sulla vita dei bancari europei e dell’economia in genere, vale a dire:
Stress test 2023 – Durante il primo semestre del prossimo anno l’Eba avvierà i nuovi stress test finalizzati a verificare la tenuta dei bilanci di 75 banche europee (9 le banche italiane interessate) sulla base di due scenari presi a riferimento: quello base e quello avverso (in cui i danni stimati dagli eventi nefasti a cui stiamo assistendo, saranno considerati in forte aumento). I risultati verranno pubblicati nell’estate del 2023. Le banche italiane sottoposte a stress-test comprendono, oltre alle cinque già oggetto di valutazione nei precedenti test (ovvero Bpm, Intesa, Mediobanca, Mps e Unicredit), anche le new-entry Bper, Credem, Cassa Centrale Banca e Iccrea. Questa scelta implica che la quasi totalità del sistema bancario italiano sarà sottoposto agli stress-test che interesseranno, non solo i principali Istituti del Paese che applicano il Ccnl Abi e che detengono la quasi totalità delle quote di mercato, ma anche l’intero sistema delle Bcc, sottoposto al vaglio attraverso l’analisi degli aggregati delle due capogruppo. Si tratta di una prima volta e stupisce che il sistema delle Bcc sia soggetto alle medesime valutazioni utilizzate per le banche sistemiche e i colossi del calibro di Bnp Paribas, Crédit Agricole, Banco Santander e Deutsche Bank, nonostante i modelli di business seguiti e la filosofia creditizia applicata siano profondamente diversi. Questa modalità applicativa della regolamentazione bancaria sembrerebbe in contrasto con lo spirito che, almeno nelle dichiarazioni in premessa, anima la Legge n.49/2016 1, con cui il legislatore italiano ha riformato il credito cooperativo con l’obiettivo di rafforzare la mutualità, confermando l’autonomia e le caratteristiche distintive delle singole Bcc.
L’applicazione degli stessi meccanismi e valutazioni di stress, unito alla minore autonomia concessa agli Istituti nelle simulazioni di scenario, nonché alla ridotta discrezione lasciata nella valutazione dell’impatto della crisi sui singoli settori economici, comporterà probabilmente risultati non eccellenti e potrebbe determinare un ulteriore rallentamento nelle concessioni creditizie, con possibili danni al sistema economico. Si tratta di un processo che, se non governato bene, può arrecare danni alla capacità di erogare credito e seguire lo sviluppo dei territori in cui gli Istituti operano, contribuendo a accelerare processi riorganizzativi interni ed esterni che, sempre più spesso comportano forti ricadute negative sulle lavoratrici e i lavoratori del comparto. Per questo sarebbe necessario che le analisi fossero più attente alle caratteristiche e peculiarità dei vari istituti di credito e dei territori in cui essi operano[1].
Mistery shopping: a seguito della revisione del Regolamento istitutivo delle Autorità di vigilanza sul sistema bancario europeo, l’Eba ha ricevuto il mandato aggiuntivo rivolto alla protezione dei consumatori attraverso lo sviluppo dell’Ms (Mistery Shopping). Già nel maggio scorso l’Autorità Bancaria Europea aveva provveduto a pubblicare un rapporto sulle attività di “audit in incognito” avviate dalle autorità nazionali competenti (Nca), in cui venivano riassunti gli approcci più comuni adottati dalle Nca sulla materia. Lo scopo del report era quello di consentire alle Autorità di Vigilanza Nazionali di ottenere una visione più approfondita della condotta degli istituti finanziari, con l’obiettivo di migliorare la tutela dei consumatori, incoraggiando Banche ed Istituti Finanziari ad intraprendere azioni correttive ed a conformarsi meglio alle regole applicabili. Il report nasce dalle numerose denunce sui temi dell’eticità delle vendite di prodotti finanziari (da un lato) e su quello delle pressioni commerciali (dall’altro) che, d’ora in poi, spingerà le autorità di vigilanza nazionali ad implementare e sviluppare le attività destinate a verificare situazioni del genere. A questo proposito in Italia l’Ivass ha recentemente emanato il regolamento n.53 del 30/08/2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 209 del 07/09/2022 2, con cui l’Istituto di Vigilanza promulga le “Disposizioni in materia di utilizzo di incaricati esterni ai fini delle attività di mistery shopping per la tutela dei consumatori”, ai sensi dell’articolo 144-bis del codice del consumo. A breve anche Banca d’Italia emanerà un provvedimento simile e nel 2023 l’intero sistema bancario e assicurativo italiano sarà oggetto di verifica da parte di ispettori in incognito.
Anche per questo, l’intensificarsi di un’ulteriore attività di verifica dei comportamenti di vendita tenuti dalle banche e dai loro operatori commerciali, deve far riflettere attentamente tutte le lavoratrici ed i lavoratori sulla necessità di coniugare nel giusto equilibrio gli obiettivi di budget assegnati, segnalando ai propri rappresentanti sindacali tutte le sollecitazioni improprie subite. È opportuno, inoltre, che le banche pongano in essere un’attività formativa mirata e che questo argomento sia posto al centro del dibattito nei tavoli negoziali.
Articolo a cura di Andrea Sità – Dipartimento Internazionale Uilca
[1] Cfr https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/04/14/16G00058/sg