Fondamentale valorizzare la contrattazione collettiva, a partire dal Contratto Nazionale
“In merito alla preoccupante decisione del Gruppo Intesa Sanpaolo di revocare il mandato sindacale ad Abi, le garanzie di parte aziendale sul mantenimento dell’applicazione del Contratto Nazionale del credito e sul rispetto degli accordi sottoscritti”, ribadite oggi nel corso di un incontro tra la banca e le delegazioni trattanti, sono per il segretario generale Uilca Fulvio Furlan “un segnale importante, che verrà costantemente monitorato. Nell’ottica del prossimo rinnovo del Contratto Nazionale, per cui come Uilca insieme alle altre Organizzazioni Sindacali stiamo lavorando alla definizione della Piattaforma rivendicativa, si auspica che in Abi si creino le condizioni per superare le attuali difficoltà, così da dare risposte concrete e positive all’impegno e alla professionalità con cui le lavoratrici e i lavoratori hanno contribuito a rafforzare e consolidare la posizione delle banche e il loro ruolo primario nel Paese.”
“In questa fase la complessità e il continuo mutamento degli scenari richiedono la lungimiranza e la visione prospettica che hanno consentito di gestire in modo condiviso i profondi cambiamenti che hanno attraversato il settore del credito negli ultimi vent’anni, con soluzioni anche innovative, che hanno riguardato il mondo bancario e, in generale, quello del lavoro”, prosegue Furlan. “Basilare è la valorizzazione della contrattazione collettiva a ogni livello, a partire da quella per il prossimo rinnovo del Contratto Nazionale, per concordare soluzioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori, in termini di benessere lavorativo, tutele salariali, occupazionali e normative, che assicurino la coesione della categoria, in equilibrio con una contrattazione di secondo livello, che contempli le specificità delle varie realtà aziendali, anteponendo sempre logiche condivise a quelle unilaterali.
Le sfide attuali e quelle future richiedono disponibilità a un impegno e a una responsabilizzazione comune, a partire dalle parti datoriali, per indirizzare la centralità del settore del credito e di quello economico finanziario in una prospettiva di profitto e finanza sostenibile, di sviluppo del Paese e di sostegno a famiglie e imprese.”