“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Gruppo Unipol: allerta meteo, smart working negato

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Le Organizzazioni Sindacali: Unipol ancora una volta ignora gli appelli delle autorità e mette a rischio l’incolumità dei propri dipendenti

Da Palermo a Bologna, passando per Roma, le autorità diramano l’allerta rossa per le condizioni meteo seriamente avverse, chiudono le scuole, si evacuano intere vie, ma per Unipol la richiesta di una giornata di lavoro in smartworking non può essere accolta: in quanto “lo smart working non è un istituto adottato quale modalità di organizzazione del lavoro né oggi disciplinato all’interno dell’Azienda”, fatta eccezione quando è servito per risparmiare denaro durante le ristrutturazioni delle sedi, come a Torino e Milano.

Unipol si riempie la bocca di parole come sostenibilità e benessere dei dipendenti, ma nei fatti ignora persino gli appelli delle autorità in situazioni di emergenza. Come Organizzazioni Sindacali riteniamo che l’organizzazione del lavoro dovrebbe essere flessibile davanti a gravi eventi naturali e che la salute e la sicurezza dei dipendenti sia prioritaria, così come la conciliazione dei tempi vita/lavoro.

Per tutti noi esiste un’organizzazione degli affetti e dei familiari fuori da Unipol. Figli, genitori o persone non autosufficienti a cui badare, che non possono essere abbandonati dentro un quadro di emergenza solo perché in Unipol sono crollati tutti i sistemi di valutazione della realtà e della gravità degli eventi, e l’organizzazione del lavoro rigida comanda su tutto. Non è sufficiente e, anzi, risulta ormai insopportabile proclamare rispetto della persona, come nell’art. 2 del CIA, e attenzione alla sostenibilità, quando poi nei fatti si continuano ad ignorare ostinatamente i bisogni più elementari dei propri dipendenti e gli appelli delle autorità in situazioni di crisi, già
vissute in passato.

Lo smart working è stato utilizzato per oltre 4 anni dai dipendenti di questo gruppo, fino a pochi mesi fa, e questo non ha impedito di raggiungere i migliori risultati di sempre, superando abbondantemente il MILIARDO negli ultimi due anni. Ma oggi Unipol dimentica la sua storia e senza nessuna mediazione o motivazione oggettiva, legata a ragioni di produttività o altro, senza curarsi delle esigenze dei colleghi tutti e della loro sicurezza, con lo stesso cinismo ha di nuovo risposto che: “lo smart working non è un istituto adottato quale modalità di organizzazione del lavoro né oggi disciplinato all’interno dell’Azienda”.

Per cui, se non volete rischiare la vita, se avete figli/e a casa o fiumi in piena da attraversare, non preoccupatevi, ci sono sempre gli altri istituti contrattuali, come ferie e permessi!!! Il rispetto non si predica, si pratica!!!
Mamma Unipol si è trasformata in Medea.

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