Riunione Steering Group UNI Europa Finanza
a cura del segretario nazionale Uilca Filippo Arena
Lo scorso mercoledì 6 dicembre si sono riuniti i componenti del Direttorio Europeo della Finanza di Uni Global Union, così come eletto nel recente Congresso di Philadelphia, in rappresentanza di 22 paesi della Comunità Europea. Nel corso di tale prima sessione è stata presentata la nuova struttura dirigenziale, comprendente presidente, vicepresidenti e componenti; per l’Italia il vicepresidente Luciano Malvolti (First Cisl), e il componente del Direttorio Filippo Arena (Uilca).
Sono stati quindi discussi e deliberati gli obiettivi strategici e i temi di responsabilità sociale del settore, pari opportunità, collaborazione fra team tematici, con la suddivisione degli argomenti chiave in cosiddetti working groups.
Approvata l’agenda del meeting del 1° giugno 2024, ci si è quindi focalizzati sull’analisi e sull’adozione del piano d’azione discusso e approvato nella sessione congressuale di Philadelphia. Le priorità includono la contrattazione collettiva, la sostenibilità finanziaria, la transazione che il lavoro sta vivendo, l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione, gli effetti degli algoritmi e il dialogo sociale. È stata evidenziata la riflessione sull’importanza di monitorare e limitare i rischi connessi a questa transizione digitale, sottolineando la necessità di accrescere le competenze per affrontare i continui cambiamenti. Le attività principali per il sindacato includono la rappresentanza, il monitoraggio dei rischi per le lavoratrici e i lavoratori del settore e la limitazione degli stessi.
Tuttavia, va considerata l’importanza di sviluppare competenze per intercettare i cambiamenti, in modo da poter intervenire efficacemente nelle dinamiche di continua trasformazione. Gli accordi globali sono stati ribaditi come fondamentali veicoli per costruire percorsi condivisi con il management europeo delle imprese di un settore centrale in Europa come quello finanziario. Per i prossimi quattro anni ci si impegnerà prioritariamente, come Direttorio della Finanza Europea di Uni, per un incremento degli accordi mondiali, mirando a essere più incisivi come di-rigenti sindacali nell’ottica di garantire alle aree continentali meno tutelate una omogenea struttura di diritti.
Si ribadisce l’importanza della contrattazione collettiva come core business, enfatizzando l’organizzazione e la sinergia come chiavi per raggiungere tale obiettivo complessivo. Il piano d’azione adottato a Philadelphia sottolinea, del resto, la necessità di orientare il cambiamento verso una modalità etica, come ribadito e condiviso con la Commissione Europea e le tre Federazioni Datoriali Europee nella recente sessione di dialogo sociale tenutasi a Bruxelles.
Preoccupazioni sono state da più parti sollevate riguardo ai segnali di parziale disimpegno del-la Commissione Europea dal dialogo sociale, ritenendoli estremamente gravi per chi si fa carico della rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori ma soprattutto, come sottolineato dal segretario nazionale Uilca Filippo Arena, “estremamente contraddittorio, con l’impegno preso, da tutti gli Stati aderenti, di operare con l’obiettivo comune di creare una casa comune europea, caratterizzandone i tratti di quell’Europa delle genti, frutto della visione di Spinelli e degli altri padri del progetto europeo”.
Altri temi affrontati includono, inoltre, il ruolo decisivo e di garanzia dei sindacati all’interno dei Fondi Pensione, la visibilità che il sindacalismo internazionale ha nell’ambito delle dinamiche della democrazia europea, l’importanza di gestire i cambiamenti e poter, finalmente, tener conto, adottandole a livello nazionale, delle Joint Declaration firmate a livello europeo da Uni Global Union.
Il dibattito è proseguito affrontando problematiche come l’orario di lavoro in Unicredit Slovacchia e le sfide legate al private equity e la prospettiva di stimolare un approccio regolatorio europeo maggiormente attento e proiettato a sviluppare un dibattito di maggior contenuto e con una visione più consapevole del proprio rilevante ruolo complessivo nella “socialità regionale” europea all’interno dei singoli Comitati Aziendali Europei.