Revisione della Direttiva Europea sui Comitati Aziendali Europei
Il 30 novembre 2022 il Comitato Europeo per il Lavoro e gli Affari Sociali (Empl) ha adottato a larga maggioranza una risoluzione per revisionare e migliorare la Direttiva Europea sui Comitati Aziendale Europei (Cae). Nello specifico la risoluzione ha come obiettivi quelli di rafforzare e migliorare il ruolo delle Organizzazioni Sindacali nei Cae, per quanto riguarda i processi di informazione e consultazione sulle riorganizzazioni aziendali. Inoltre, si pone l’obiettivo di elevare le sanzioni per i datori di lavoro inadempienti sul coinvolgimento informativo sindacale. Questo è un elemento di novità importante. Isabelle Schomann, segretaria confederale della Confederazione Europea dei Sindacati (Etuc), ha segnalato come l’Empl abbia dato un segnale chiaro, per il rafforzamento dei Comitati Aziendali Europei. In particolare, ha espresso soddisfazione per l’accoglimento di proposte sindacali che giacevano inascoltate da anni all’interno delle istituzioni europee. La Confederazione Sindacale Europea attuerà conseguentemente una forte campagna di mobilitazione e sensibilizzazione affinché la risoluzione sia adottata dal Parlamento Europeo attraverso una votazione. In caso di approvazione, infatti, la Commissione Europea dovrebbe di conseguenza modificare la Direttiva Europea sui Cae: Uilca non farà mancare il proprio contributo a favore di questa campagna di sensibilizzazione.
Si ricorda infatti che i Comitati Aziendali Europei sono organismi di rappresentanza dei lavoratori nelle aziende multinazionali, che prevedono importanti passaggi di informazione e consultazione, attraverso il dialogo sociale con il management aziendale per tutte le decisioni che hanno un impatto significativo sulle condizioni di lavoro a livello europeo. Specificatamente ci sono importanti dichiarazioni congiunte (cosiddetti “framework agreements”) firmate dalle parti, a valle del processo informativo complessivo. In particolare, per il settore finanziario il rafforzamento dei Cae si rende necessario per agire il ruolo di tutela sindacale nei processi di riorganizzazione aziendali, che la digitalizzazione ultimamente ha reso ancora più celeri. Arrivare quindi all’adozione di questa importante risoluzione da parte del Parlamento Europeo consentirebbe a Uilca di avvalersi di un’ulteriore leva per agire nei confronti delle multinazionali presenti nei settori bancario e assicurativo. Un aiuto normativo che consentirebbe la richiesta a Intesa Sanpaolo dell’istituzione del proprio Comitato Aziendale Europeo, oggi ancora mancante. Un concreto e decisivo sviluppo a favore del miglioramento delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il 2 febbraio 2023 il Parlamento Europeo ha recepito la risoluzione dell’Empl contenente le proposte avanzate dal Sindacato Internazionale (Uni Finance), che consentiranno, una volta recepite dalla Commissione Europea, di migliorare notevolmente la Direttiva sui Comitati Aziendali Europei del 2009.
Oltre a quanto elencato in precedenza, vi sono notevoli implementazioni specifiche contenute nella risoluzione approvata dal Parlamento Europeo:
- la richiesta agli Stati membri di adottare delle sospensioni “ad interim” sulle decisioni del management aziendale delle multinazionali, in caso i diritti di informazione e consultazione dei componenti dei Cae non siano stati rispettati;
- una definizione più chiara e puntuale delle materie transnazionali che abbiano un potenziale impatto sui lavoratori, con i paesi effettivamente coinvolti;
- un minimo di due incontri annuali dei Cae;
- il diritto dei membri dei Cae di essere assistiti dalle proprie Organizzazioni Sindacali e la possibilità degli Stati Membri dell’Unione Europea di finanziare la presenza di un solo esperto esterno, in aggiunta alle Organizzazioni Sindacali;
- una definizione più chiara sulle tempistiche correlate ai negoziati dei Comitati Ristretti all’interno dei Cae.
Certamente tutto questo aiuterà Uilca nell’ambito dell’attività di contrattazione nei settori che rappresenta, con la consapevolezza che le tematiche internazionali hanno un’evidente correlazione con la tutela complessiva delle persone occupate all’interno di tutto il settore finanziario italiano.