“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Masi al Consiglio Nazionale Uilca Unicredit sulle sfide del Sindacato

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Si è svolto ieri il Consiglio Nazionale Uilca UniCredit e le conclusioni sono state affidate al Segretario Generale Uilca Massimo Masi.

Masi si è concentrato sulle Assemblee delle Lavoratrici e dei Lavoratori per la presentazione della piattaforma rivendicativa per il rinnovo del CCNL del Credito e sull’alta partecipazione che si è registrata alle Assemblee. “Ringraziamo tutte le Lavoratrici e i Lavoratori che hanno scritto una pagina fondamentale di democrazia sindacale, partecipando, dibattendo, manifestando apertamente le proprie considerazioni e il loro giudizio attraverso il voto”. Le parole del Segretario Generale Uilca.

Questi i risultati della consultazione: 99,31% di voti favorevoli 0,18% di voti contrari e 0,51% di astensioni.

La quasi unanime approvazione della Piattaforma rivendicativa testimonia quanto i contenuti della stessa rappresentino le esigenze dell’intera categoria e colgano la sua centralità nel Paese, sotto il profilo sociale ed economico, in un contesto in cui le aziende del settore credito stanno tornando a realizzare utili grazie al fondamentale apporto delle Lavoratrici e dei Lavoratori.

Il 12 giugno inizierà il confronto con l’Abi, che Masi ha auspicato possa essere serio e costruttivo, permettendo di trovare soluzioni concrete, di prospettiva, anche innovative, per valorizzare la categoria dei bancari e l’area contrattuale, definire prospettive professionali, garantire i dovuti incrementi salari e di tutelare le Lavoratrici e i Lavoratori come dipendenti e come persone, difendere l’occupazione e crearne nuova e stabile, soprattutto giovanile, con riguardo alle aree disagiate, in particolare al sud.

Masi si è concentrato inoltre sull’idea di modello di banca. In un mondo che corre veloce la vera sfida del sindacato è cercare di stare al passo con i tempi. “L’Abi ci deve chiarire, in tempi non biblici, che modello di banca prevede per il futuro. Se il modello è quello di una boutique finanziaria, di una banca che si dedica solo al grande capitale, tralasciando il retail e cedendo tutte le attività “no core”, faremo un opposizione senza sconti.

“Vogliamo discutere con Abi sulla banca degli anni 2020, non sulle macerie di un sistema bancario che corre il rischio di perdere credibilità.”

Masi per quanto riguarda “Quota 100” ha espresso perplessità e preoccupazioni sull’utilizzo di questo strumento, pur, riconoscendo al Governo di aver fatto un piccolo cambiamento della Legge Fornero. . “Il Governo, Salvini e DiMaio in primis ci avevano spiegato che con quota 100 per ogni lavoratore che sarebbe andato in pensione, almeno due o tre giovani sarebbero stati assunti. Gli accordi stipulati in UBI, BNL e IntesaSanpaolo dimostrano esattamente il contrario. Per oltre 1500 uscite 150 assunzioni. Le banche stanno utilizzando quota 100 per mandare direttamente i Lavoratori in pensione risparmiando notevolmente sul costo del lavoro. Per amor del vero va detto che finora le imprese bancarie non hanno fatto pressioni sui Lavoratori per le uscite anticipate. A tal proposito, credo, sarebbe stato meglio sostenere la posizione del Sindacato: divisione fra assistenza e previdenza, fra lavoro usurante e non”.

Masi ha criticato inoltre la proposta di legge sul salario minimo in questi giorni in discussione al Parlamento in quanto si metterebbe a rischio la contrattazione nazionale e aziendale, proponendo, invece la diminuzione  delle tasse per il datore e per il dipendente. Sarebbe forse stato il caso di concentrarsi su questi aspetti piuttosto di parlare di una fantomatica flax tax”.

Per quanto riguarda invece UniCredit Masi ha:

  • criticato le scelte passate sulle esternalizzazioni di alcune società che o sono dovute rientrare nel perimetro della banca o sono andate in contro tendenza al settore (vedi NPL);
  • cricato la scelta gestione  del personale agli sportelli in alcune Regioni che danneggiano la clientela;
  • evidenziato come la vendita delle quote di Fineco appaiano più un modo di fare cassa che l’inserimento di questa operazione in piano più complesso;
  • rimarcato come, dalle voci che circolano all’interno della Banca, il prossimo Piano Industriale sarà “lacrime e sangue” per le Lavoratrici e i Lavoratori;
  • infine ha sottolineato che le voci su un’eventuale operazione con Commerbank possa far uscire definitivamente Unicredit dal nostro Paese;

Il Sindacato, la Uilca in particolare, tutelerà le Lavoratrici e dei Lavoratori che non dovranno in alcun modo essere penalizzati e puniti per responsabilità in alcun modo imputabili a loro.

Valentina Bombardieri

Addetta Stampa Uilca

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