Iniziano le settimana decisive per il rinnovo del CCNL del Credito. Mi chiedo però se l’Abi ha intenzione di rinnovare il Contratto di Lavoro di 288.000 lavoratrici e lavoratori del credito. E soprattutto mi chiedo se l’Esecutivo ABI è in sintonia con la delegazione del CASL (delegazione trattante) guidata da Salvatore Poloni
Se da un lato giungono al sindacato messaggi tranquillizzanti, soprattutto sulla rapidità dei tempi, dall’altra arrivano notizie agghiaccianti provenienti dall’Esecutivo dell’ABI, che è composto dagli Amministratori Delegati delle Banche.
Nel corso dell’ultimo incontro per il rinnovo del CCNL ho detto, usando una frase tipica della bassa padana che dopo l’incontro del 30 “avremmo tirato la riga” nel senso che dopo questo incontro avremmo fatto le valutazioni sulle risposte aziendali.
A maggior ragione oggi ripetiamo che negli incontri fissati per il 25 e 30 ottobre vogliamo risposte su tutti gli argomenti inseriti nella nostra piattaforma. Tutti: parte economica (200 euro richiesti e il ripristino del calcolo del TFR), all’area contrattuale, al capitolo delle Tutele (art. 18 e norme a difesa del lavoro delle Lavoratrici e dei Lavoratori), agli inquadramenti e al capitolo della “qualità della vita lavorativa (diritto alla disconnessione, pressioni commerciali, politiche di genere, ecc.).
Qualora le risposte saranno positive o quanto meno “trattabili” la trattativa potrà continuare in caso contrario si procederà con quanto già previsto nella riunione dei Segretari Generali dell’8 ottobre: convocazione assemblee delle Lavoratrici e dei Lavoratori, blocco delle trattative a livello aziendale e di Gruppo, convocazione di una grande manifestazione nella capitale economica del Paese e proclamazione di scioperi e iniziative pubbliche.
Deve arrivare forte e chiaro il messaggio all’Esecutivo dell’ABI.
Mi permetto di fare alcune domande all’Esecutivo ABI:
1) L’Esecutivo ABI ha dato mandato al Casl guidato da Poloni di trattare sulle nostre proposte, parte economica e art. 18 compreso?
2) L’Esecutivo ABI si rende conto che se non si sblocca la trattativa, verranno bloccate tutte le trattative nei loro Gruppi?
3) L’Esecutivo ABI si rende conto che la richiesta economica contenuta nella piattaforma è minimale rispetto ai loro compensi milionari? E che le Lavoratrici e i Lavoratori hanno difeso le banche anche di fronte agli errori e alle magagne di molti Amministratori?
4) L’Esecutivo ABI si rende conto che le Lavoratrici e i Lavoratori si trovano spesso di fronte alla Magistratura in cause mentre i colpevoli (cioè quelli che hanno causato i danni alle banche) sono assolti? E che la reintegra in caso di licenziamento non è procrastinabile?
5) L’Esecutivo ABI si rende conto che parlare di licenziamenti vuol dire mettere le dita negli occhi delle Organizzazioni Sindacali che in questi anni hanno, attraverso gli strumenti come il Fondo di Solidarietà e il FOC (Fondo per l’Occupazione) tutelato il livello occupazione e professionale della categoria?
Adesso la parola spetta alla Delegazione ABI, al Presidente Salvatore Poloni di cui conosciamo le doti di mediazione.
Ci vediamo il 25 ottobre, aspettiamo le vostre risposte, le valuteremo attentamente ma saremo pronti a proclamare lo stato d’agitazione della categoria! Senza se e senza ma!
Massimo Masi
Segretario Generale Uilca