“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Termina a Roma la campagna Uilca Chiusura filiali? No, grazie.

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Furlan: per contrastare la desertificazione bancaria serve l’impegno di tutti i soggetti sociali e aprire un dibattito allargato

È il momento di chiusura della nostra campagna Chiusura filiali? No, grazie, un grande impegno che ci ha visto coinvolti per tutto l’anno sul territorio nazionale. È un piacere essere qui presso la sede della Città metropolitana di Roma Capitale”, così il segretario generale Uilca Fulvio Furlan oggi nell’Aula Consiliare Giorgio Fregosi di Palazzo Valentini saluta e ringrazia la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, la consigliera delegata alla viabilità, mobilità e infrastrutture di Città metropolitana di Roma Capitale Manuela Chioccia, la delegata del Direttivo Anci Lazio Marina Battisti, il segretario generale Uil Lazio Alberto Civica e il segretario generale Uilca Lazio Sergio Ianniello. “La loro presenza è importante perché è necessario aprire un dibattito allargato sul problema della desertificazione bancaria: se è vero che le banche sono un soggetto economico, è altrettanto vero che sono un soggetto sociale. Abbiamo ampiamente dimostrato, non ultimo durante i momenti più critici dovuti al Covid-19, di svolgere un servizio sociale essenziale. Quando il presidio fisico della banca viene meno, l’impatto ricade sull’intero territorio e sulla comunità, a partire dai soggetti più deboli, i primi che noi, come Sindacato, abbiamo il dovere di tutelare”, commenta Furlan.

L’occasione è la conclusione di Chiusura filiali? No, grazie, la campagna itinerante contro la desertificazione bancaria promossa da Uilca, il Sindacato Uil Credito, Esattorie, Assicurazioni e Autorità, attiva dall’inizio dell’anno e conclusa oggi a Roma al termine di una tappa che ha coinvolto il Molise, la Campania e il Lazio.

Non possiamo tirarci indietro rispetto a una battaglia come questa, dobbiamo lavorare per non sfaldare il welfare di società. È importate pensare a quelle persone che non hanno la possibilità di utilizzare le nuove tecnologie”, aggiunge la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli. “Dobbiamo creare una rete di azione capillare insieme alle istituzioni, ai sindacati e ai cittadini. Noi siamo accanto alla Uilca in questa battaglia. Non facciamo sì che logiche di mercato possano cancellare questo servizio sociale”.

Come Città Metropolitana di Roma sosteniamo con convinzione la campagna Uilca, per molte ragioni, a partire dall’importanza sociale del tema; per l’aspetto occupazionale naturalmente ma anche economico perché quando mancano le filiali su un territorio mancano i riferimenti per la crescita e lo sviluppo economico del territorio e per le Pmi lì presenti”, dichiara la consigliera delegata alla viabilità, mobilità e infrastrutture di Città metropolitana di Roma Capitale Manuela Chioccia.

La campagna ha il sostegno dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), dell’Unione Province Italiane (Upi) e dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem). “Anci Lazio”, spiega la delegata del Direttivo Marina Battisti, “da sempre offre sostegno e supporto alle realtà comunali. In questo contesto è chiaro che una delle nostre preoccupazioni riguarda la desertificazione bancaria, un fenomeno che sta impattando negativamente sui cittadini. Per questo siamo vicini alla battaglia della Uilca”.

Questa desertificazione rappresenta anche un problema sociale. La banca, soprattutto nei piccoli centri, è un punto di riferimento per i residenti e privare i comuni di questo punto fermo significa costringere le persone a recarsi altrove, anche per un semplice prelievo con tutti i problemi che ne conseguono”, commenta il segretario generale Uil Lazio Alberto Civica.

In foto il segretario generale Uilca Fulvio Furlan e il segretario generale Uil Lazio Alberto Civica

Il tour nei comuni italiani maggiormente colpiti dal problema della chiusura delle filiali bancarie è partito lo scorso gennaio in Emilia-Romagna, ha attraversato l’Italia in lungo e largo e toccato 31 comuni, incontrando il sostegno di numerose istituzioni politiche e associazioni locali e dando voce alle istanze dei cittadini, attraverso un sondaggio volto a misurare l’impatto della desertificazione bancaria.

Con Chiusura filiali? No, grazie abbiamo portato il problema all’attenzione dell’opinione pubblica e abbiamo certificato il disagio sociale legato alla desertificazione bancaria. Come Uilca, in linea con la nostra Confederazione, interpretiamo l’essere Sindacato come un soggetto sociale che vuole partecipare attivamente alla vita delle persone e del Paese. Se il problema riguarda tutti, non possiamo avere la presunzione di risolverlo da soli ma serve l’impegno di tutti i soggetti sociali”, conclude il segretario generale Uilca Furlan.

La desertificazione bancaria in Italia[1]
Dal 2018 al 2022 in Italia gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4%, passando da 25.409 a 20.986 (-4.423). I comuni serviti da banche sono scesi del 10,9%, da 5.368 a 4.785 (-583). Il trend negativo coinvolge anche l’aspetto occupazionale: 14.020 dipendenti in meno nel settore, passando da 278.152 a 264.132 (-5%).

La desertificazione bancaria in Molise, Campania e Lazio
Dal 2018 al 2022 in Molise il numero di comuni serviti da banche è diminuito del 38,5%, passando da 39 a 24 (-15). Nello stesso periodo sono state chiuse 28 filiali (-25,7%), da 109 a 81. Percentuali in discesa anche per l’occupazione, che registra una perdita di 59 posti di lavoro per un calo del 10%, passando da 592 nel 2018 a 533 nel 2022. Nello stesso periodo in Campania il numero di comuni serviti da banche è diminuito del 12,4%, da 298 a 261 (-37) e sono state chiuse 215 filiali (-16,6%), passando da 1.298 a 1.083. L’occupazione registra una perdita di 1.492 posti di lavoro per un calo del 13,1%, passando da 11.366 nel 2018 a 9.874 nel 2022. Nel Lazio, nell’ultimo quinquennio, il numero di comuni serviti da banche è diminuito del 17,6%, passando da 233 a 192 (-41) e sono state chiuse 399 filiali (-18,7%), da 2.132 a 1.733. Percentuali in discesa anche per l’occupazione, che registra una perdita di 1.570 posti di lavoro per un calo del 6,2%, passando da 25.200 nel 2018 a 23.630 nel 2022.


[1] Fonte: elaborazione Uilca su dati statistici della Banca Centrale Europea e su dati Banca d’Italia pubblicati il 31 marzo 2023

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