Nelle sue ultime comunicazioni verso la platea dei “pensionabili”, l’azienda, nella sua magnanima unilateralità, ha comunicato che “in merito all’eventualità che si verifichino (…) modifiche normative con impatti sulla data di accesso al trattamento pensionistico, si precisa che le conciliazioni (…) prevedranno una specifica clausola di posticipo della cessazione”.
E ci mancherebbe! Peccato che si stia ignorando il rischio, pur riportato da molte testate giornalistiche (ne abbiamo riportate solo alcune in grafica) che siano in arrivo importanti modifiche sul metodo di calcolo delle pensioni che potrebbero riguardare sia i “pensionabili anticipati” che eventuali “fondabili” con l’adozione “tout court” del sistema contributivo per chi accederà alla pensione anticipata, anche per chi avrebbe avuto diritto al calcolo della pensione col c.d. sistema “misto”.
E perché ci si dimentica di una cosa tanto importante? Semplice: perché l’azienda rappresenta solo se stessa, non certo le lavoratrici e i lavoratori e, di conseguenza è il proprio interesse l’unico che guida le scelte dei top manager. Queste Organizzazioni Sindacali non si sono mai tirate indietro ai tempi delle “vacche magre”, quando i bilanci esprimevano numeri in rosso e la situazione era ben diversa da
quella attuale.
Ora l’azienda, mentre sbandiera utili ai quattro venti, non può negare una giusta contrattazione e le giuste tutele a quel personale che per decenni ha contribuito a “tenere in piedi la baracca” e che ora desidera solo un po’ di tranquillità per il futuro e nemmeno può negare al personale che resta un “ricambio generazionale” che possa chiamarsi tale: sono già in corso allarmi di ogni tipo in una rete che non riesce nemmeno più a gestire i periodi di ferie, a causa di organici ormai ridotti all’osso.
È necessario che il terzo gruppo bancario italiano dimostri maggiore responsabilità e apertura alle esigenze dei propri dipendenti, allontanandosi dalle rigide posizioni espresse nel piano industriale. Solo così si potrà garantire un futuro sereno e sostenibile sia per i lavoratori che per l’azienda stessa.
Uilca Banco Bpm
