Ottenuto l’aumento degli ingressi richiesto da tempo e messi in sicurezza i trattamenti integrativi
Il segretario nazionale Uilca Giuseppe Bilanzuoli: “la difesa dell’occupazione centrale per gestire futuri cambiamenti e l’utilizzo del Fondo di Solidarietà”. La segretaria responsabile Uilca Banco Bpm Paola Minzon: “Garantito ricambio generazionale, prorogato il Cia, armonizzato il welfare e definito il Premio aziendale”
Raggiunta l’intesa in Banco Bpm sul ricambio generazionale: previste tra 1.050 e 1.100 nuove assunzioni – con puntuale certificazione il prossimo 9 gennaio 2025 – a fronte di 1.600 uscite complessive tra esodi volontari e incentivati e pensionamenti incentivati. “L’esito positivo di questo lunghissimo negoziato conferma che una nuova e buona occupazione giovanile è centrale per gestire il turnover delle aziende con l’utilizzo del Fondo di Solidarietà, volontario e aperto a tutte le lavoratrici e i lavoratori”, così il segretario nazionale Uilca Giuseppe Bilanzuoli commenta l’accordo appena siglato in Banco Bpm. “Il ricambio generazionale e le buone relazioni sindacali rappresentano il vero valore aggiunto nel settore del credito”.
Questi i punti principali dell’accordo:
- assunzioni comprese tra 1.050 e 1.100 a fronte di 1.600 uscite complessive, che si compongono di 1.100 esodi volontari e incentivati più 500 pensionamenti incentivati (con ultima finestra pensionistica fino al 31/12/2025);
- rafforzamento della Rete filiali;
- miglioramento crescente del welfare;
- tutela dei trattamenti integrativi per i prossimi 24 mesi.
L’intesa raggiunta definisce un piano di esodi volontari e incentivati di 1.100 lavoratrici e lavoratori, con finestra pensionistica fino al 31/12/2028, con un processo di ricambio generazionale che prevede tra 1.050 e 1.100 assunzioni, oltre a 200 riconversioni di personale a supporto della Rete filiali.
Esprime soddisfazione anche Paola Minzon, segretaria responsabile Uilca Gruppo Banco Bpm: “l’intesa raggiunta con l’Azienda è il frutto di mesi complicati e faticosi, durante i quali Uilca, insieme a First-Cisl e Fisac-Cgil, non è mai arretrata nella richiesta di tutelare l’occupazione. Il risultato delle oltre 1.050 assunzioni rispetto alle iniziali 800 annunciate da Banco Bpm – incremento per mesi negato dalla banca e fortemente voluto dalle sigle confederali – testimonia il forte impegno di Uilca, First-Cisl e Fisac-Cgil per tutelare il personale dai crescenti carichi di lavoro”.
Cosa è successo in Banco Bpm
- Nel piano industriale, presentato a dicembre dello scorso anno, Banco Bpm prevede unilateralmente un piano di 1.600 uscite e 800 entrate. Un rapporto di sostituzione di 2 a 1 che non soddisfa Uilca e gli altri Sindacati Confederali. Il piano, infatti, non è in linea con le logiche di tutela dell’occupazione nel settore, perseguite anche con le misure previste nel rinnovo del Contratto Nazionale del Credito. Inoltre, il rapporto tra uscite ed entrate è al di sotto di quanto già ottenuto in altri istituti bancari.
- Il primo di luglio 2024 Banco Bpm con un comunicato scredita la condotta dei sindacati bancari di Cgil, Cisl e Uil, definendoli “irresponsabili”.
- A seguito di ciò, l’11 luglio First-Cisl, Fisac-Cgil e Uilca depositano congiuntamente un ricorso ex art. 28 Legge 300/1970.
- Seguono più udienze fino ad arrivare a quella del 5 settembre: il giudice pone positivamente fine alla vertenza giudiziale, esortando Banco Bpm a ritirare il comunicato del primo luglio, lesivo delle Organizzazioni Sindacali Confederali.
Il verbale di conciliazione riconosce la legittimità delle richieste dei Sindacati Confederali. Il giudice invita la banca a riprendere le trattative. - Seguono mesi di tensione tra Banco Bpm e i Sindacati Confederali al termine dei quali la Banca rivede la propria posizione sul numero delle assunzioni, accogliendo la richiesta di aumento di First-Cisl, Fisac-Cgil e Uilca.
“Abbiamo strenuamente insistito per riconoscere il giusto ricambio generazionale e per non lasciare sguarniti gli organici del Gruppo a fronte delle buone offerte economiche per quanti scelgono di uscire. La volontà di garantire tutto il personale di fronte alle prossime sfide si è concretizzata con la sottoscrizione di altri importanti accordi, che mettono in sicurezza i trattamenti integrativi e ci fanno guardare con fiducia a un futuro di relazioni industriali rispettose e costruttive”, aggiunge Minzon.
Gli altri accordi siglati riguardano:
- premio aziendale di 2.100 euro in welfare oppure 1.600 euro nell’opzione cash, così come richiesto dal Sindacato, a riconoscimento del grande impegno di lavoratrici e lavoratori;
- integrazione dei contratti dei diversi istituti, con uno stanziamento economico aggiuntivo, reso strutturale dopo otto anni dalla fusione di Banco Popolare e Banca Popolare di Milano;
- proroga del Contratto Integrativo Aziendale di 24 mesi.
“L’importante inserimento di personale nelle filiali risponde alla richiesta di evitare, a quanti in servizio, situazioni di forte disagio dovute a eccessivi carichi di lavoro. L’ingresso in banca di giovani, infatti, favorisce la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e valorizza il benessere lavorativo, in linea con quanto stabilito nel rinnovo del Contratto Nazionale del Credito e con la volontà del Sindacato di esercitare una contrattazione collettiva permanente, che consenta di gestire tempo per tempo i cambiamenti in essere, con ascolto reciproco e grande senso di responsabilità, raggiungendo soluzioni innovative e competitive di cui il settore e le persone occupate hanno bisogno”, concludono Bilanzuoli e Minzon.