La tassa sugli extra profitti si trasforma in capitale (+4,4 miliardi).
Furlan: “Il rinnovo del Ccnl credito di grande valore economico e sociale. Le politiche del Governo per lavoratori e pensionati devono cambiare”
Secondo l’analisi[1] del Centro Studi Uilca Orietta Guerra nei primi nove mesi del 2023 il sistema bancario italiano conferma, rispetto allo stesso periodo del 2022, un marcato aumento di utili e ricavi grazie, soprattutto, alla crescita del margine d’interesse, alla riduzione dei costi e alla tenuta delle commissioni. “Le banche in questi tre trimestri del 2023 hanno ottenuto ottimi risultati e, con la scelta di non pagare la tassa sugli extraprofitti e destinare a patrimonio una riserva di utili pari a 2,5 volte l’imposta da versare allo Stato, come previsto dalla legge, si sono rafforzate (Fig.5). In questo modo si è realizzata per il settore del credito una condizione molto favorevole, con previsioni ottimistiche anche per il futuro perché una maggior patrimonializzazione permette di affrontare con maggior tranquillità un eventuale rallentamento economico”, commenta il segretario generale Uilca Fulvio Furlan.
I numeri.
L’utile contabile cresce complessivamente del 78,5% e si attesta a 17,2 miliardi di euro (7,6 miliardi in più rispetto all’utile dei primi nove mesi del 2022, che conteneva il badwill negativo di circa 1 miliardo su Bper per l’acquisto di Carige) (Fig.1). I ricavi registrano un aumento del 22,7%, con il margine d’interesse che sale del 57,1% e le commissioni che diminuiscono del 2,3%. I costi operativi aumentano dello 0,2% (Fig. 2). A trainare la crescita dei ricavi è, ancora una volta, lo spread fra tassi attivi sugli impieghi e tassi passivi che remunerano i conti correnti della clientela pur avendo le banche, rispetto al passato, offerto migliori condizioni commerciali sui depositi. I dati dei nove istituti di credito italiani, esaminati da Uilca, con indicatori come CET1, il LCR e il NSFR, confermano la solidità del sistema bancario, superiore a quanto richiesto dall’European Banking Authority (Eba) (Fig. 4).
Npl sotto controllo.
Al momento gli Npl delle banche analizzate, come confermato dalla diminuzione del 48,6% delle rettifiche sui crediti (nel 2022 erano incluse le svalutazioni degli asset russi e ucraini) (Fig.2), sono sotto controllo e hanno una ridotta incidenza rispetto ai crediti totali erogati, con un Npe ratio netto dell’1,4%, in riduzione rispetto a dicembre 2022 (1,5%). Per il Centro Studi Uilca bisogna rafforzare l’economia, evitando che a mantenere bassi gli Npl siano il credit crunch o la mancata richiesta di mutui. Diversamente si alimenterebbero la stagnazione economica e/o la recessione, anticamere di crisi sociali ed economiche (Fig.3).
Il rinnovo del Ccnl credito.
“Questo scenario – continua Furlan – ha consentito di raggiungere un accordo con Abi per il rinnovo del Contratto Nazionale del credito di grande valore sotto il profilo economico e sociale. Le richieste di aumenti economici per le lavoratrici e i lavoratori che abbiamo avanzato insieme alle altre Organizzazioni Sindacali si sono confermate del tutto congrue e sostenibili. Questo ha consentito al settore di cogliere l’opportunità di mettere al centro le persone, il loro benessere e la loro valorizzazione; rafforzare l’identità della categoria dei bancari; consolidare la centralità del settore nel Paese e favorire la gestione dei processi di cambiamento con la contrattazione collettiva e scelte lungimiranti”.
Il rialzo dei tassi.
“A livello generale restano le preoccupazioni per l’inflazione che, seppur prevista in contrazione, rimarrà per molti mesi ancora su livelli superiori ai target prefissati dalla Banca centrale europea, anche a causa dei conflitti internazionali che determinano un incremento dei prezzi delle materie prime, energetiche e no, colpendo consumi e investimenti. Il rialzo dei tassi d’interesse della Bce, seppure con una pausa nei mesi di ottobre e dicembre, verosimilmente non è ancora terminato, mentre cresce il rischio di una frenata dell’economia, come evidenziano le revisioni al ribasso delle stime di crescita operate dai principali organismi internazionali”, afferma Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi Uilca.
La mobilitazione Uil e Cgil.
“Diventa quindi indispensabile rinnovare i contratti per aumentare i redditi delle persone”, aggiunge Furlan, che ricorda come in Italia al 30 giugno 2023 il 57% dei contratti censiti dal Cnel[2] fosse scaduto: “Servirebbero scelte politiche a favore dei più deboli e dei pensionati, una vera lotta all’evasione fiscale e un contrasto al precariato con attenzione all’inclusione di donne e giovani nel mondo del lavoro. Il Governo però fa scelte opposte, provvisorie, senza prospettiva e miopi, tra cui la mancata ratifica della riforma del Mes che rischia di indebolire il sistema bancario europeo. Con le recenti mobilitazioni Uil e Cgil hanno chiesto, e continueranno a farlo, un cambio di atteggiamento e risposte alle persone, soprattutto per quanti hanno più bisogno”.
[1] Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Banco Bpm, Fineco, Bper Banca, Credem, Banco Desio, Banca Popolare di Sondrio
[2] Cnel: Comunicato stampa n.31 del 17 luglio 2023 – Cnel: sono 1.037 i Ccnl dell’archivio nazionale contratti, il 57% del settore privato è scaduto