Alla conferenza di chiusura presso il Consiglio regionale, presenti la presidente Loredana Capone e il segretario generale Uilca Fulvio Furlan
Furlan: “Le banche al Sud centrali per lo sviluppo del Mezzogiorno e del Paese. Uilca a disposizione per un ritorno a favore della collettività”. Capone: “Occorre intervenire subito. Inviterò Abi a ragionare insieme sulla sensibilizzazione e la modalità di coinvolgimento delle banche”.
Termina a Bari la quinta tappa della campagna itinerante Uilca contro il fenomeno della desertificazione bancaria Chiusura filiali? No, grazie. Dopo le tappe di Ruvo di Puglia (BA) e Miglionico (MT), Uilca arriva nel capoluogo pugliese con una conferenza di chiusura presso la sede del Consiglio regionale della Puglia alla presenza della presidente dell’assise, Loredana Capone, e del segretario generale Uilca, Fulvio Furlan.
“Ringrazio Uilca – ha detto la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone – per la battaglia che con dedizione porta avanti nell’interesse dei lavoratori e in generale dei cittadini perché la desertificazione non incide soltanto sul rapporto banche-cittadini ma sulla vita di tutti i giorni e riguarda le nostre città, la loro capacità di accogliere e fornire servizi. Da assessora allo Sviluppo economico prima, e all’industria turistica e culturale poi, ho avuto modo di conoscere nel profondo le aree interne, della Puglia e non solo, e sono convinta che queste rappresentino il riscatto del nostro Paese”.
“I piccoli borghi, bellissimi e con un patrimonio artistico, storico e culturale ricchissimo – ha aggiunto Capone – sono oggi purtroppo quasi tutti completamente spopolati perché mancano i servizi. Il servizio bancario, insieme alla scuola, di certo è uno degli esempi più eclatanti. E se consideriamo che in questi territori ci vivono anche persone fragili, che non sono necessariamente solo gli anziani o i diversamente abili, ma tutte e tutti coloro che non hanno accesso alla tecnologia perché quella tecnologia semplicemente non c’è, è chiaro che restare diventa davvero impossibile”.
“Le banche – è intervenuto il segretario generale Uilca Fulvio Furlan – devono recuperare il loro ruolo sociale nel Paese e le filiali sui territori costituiscono presidio di sviluppo e legalità. In mancanza di soggetti regolati a erogare credito intere comunità rischiano di essere lasciate sole. Il ruolo delle banche nel Mezzogiorno è fondamentale per la crescita di tutto il Paese, per questo, come Uilca, crediamo che il sistema bancario debba fare la sua parte non abbandonando i territori e le persone”.
“Ecco perché l’appello che Uilca oggi lancia dal nostro Consiglio regionale – ha concluso la presidente Capone – è importantissimo e riguarda tutti noi. Allora, se è vero che ridurre il personale, gli sportelli, i servizi, per le banche significa mantenere in attivo i bilanci, è vero anche, però, che loro svolgono un servizio ritenuto di pubblica utilità e, quindi, hanno una responsabilità sociale verso i luoghi in cui operano. Compito della politica è trovare il punto di equilibrio tra l’interesse privato e quello pubblico. Nessuno di noi vuole costringerle ad andare in perdita ma il servizio deve essere reso. E nelle aree interne, nei borghi, nei piccoli comuni, deve essere reso attraverso sportelli e bancomat. Occorre intervenire subito. Per questa ragione inviterò l’Associazione bancaria italiana (Abi) a ragionare insieme sulla sensibilizzazione e la modalità di coinvolgimento delle banche, a partire dalla Puglia, così che l’Italia tutta e i cittadini tutti abbiano gli stessi servizi e le stesse opportunità, sia che vivano in una metropoli sia che vivano in un piccolissimo comune del Sud Salento”.
“Con questa campagna vogliamo accendere i riflettori sul tema, sensibilizzando l’opinione pubblica – ha commentato Furlan – affinché istituzioni e politica riconoscano il problema e si trovino soluzioni condivise per affrontarlo. Per questo voglio esprimere un sincero ringraziamento alla presidente Capone per il suo impegno e per aver fatto anche sua questa nostra battaglia: l’impegno per il bene delle persone e delle comunità deve essere comune. Noi come Uilca siamo a disposizione per partecipare a un tavolo comune nell’ottica di avere un ritorno positivo a favore della collettività”.
In Italia, dal 2018 al 2022 gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4% (-4.423). I comuni serviti da banche sono scesi del 10,9% (-583). Il trend negativo coinvolge anche l’aspetto occupazionale: 14.020 dipendenti in meno nel settore (-5%). In Puglia nello stesso periodo si è registrato un calo del 16,9% degli sportelli bancari (-195), passando da 1.153 a 958. I comuni che offrono l’accesso al servizio bancario sono diminuiti del 5,7%, così come i dipendenti che nel 2022 scendono a 9.240 dai 10.872 del 2018 (-15%). Nella regione, al 2022, sono 131.313 le persone che non hanno accesso allo sportello bancario (3,3%).
A Bari, nello stesso periodo, il numero degli sportelli ha subìto una contrazione del 20,4% così come il numero dei dipendenti nel settore (-14%). Gli sportelli nel 2018 erano 401; nel 2022 319. In Basilicata i comuni rimasti privi di filiali sono 12, da 85 nel 2018 a 73 nel 2022 (-14,1%). Negli ultimi cinque anni si è registrato un calo del 22,2% delle filiali, con la chiusura di 49 sportelli, passando da 221 nel 2018 a 172 nel 2022 e i dipendenti bancari sono ormai scesi sotto la soglia delle mille unità (-10,4%), passando da 1.074 a 962. Nella regione, al 2022, sono 65.236 le persone che non hanno accesso allo sportello bancario.
A Matera, tra il 2018 e il 2022 sono stati chiusi 19 sportelli (-26%) passando da 73 a 54. I comuni serviti da banche sono scesi del 16,7%, passando da 24 a 20. I dipendenti del settore sono scesi del 5,6%, passando da 392 a 370.
La campagna Uilca contro la desertificazione bancaria Chiusura filiali? No, grazie. proseguirà il suo giro in Italia a settembre. Oltre all’iniziativa contro la desertificazione bancaria, Uilca ha lanciato il monito Basta pressioni commerciali, una campagna di sensibilizzazione contro politiche commerciali indebite ed esasperate che vengono subite dalle lavoratrici e dai lavoratori del credito.