La manovra presentata dal Governo per la Uil presenta alcuni segnali positivi, come il taglio del cuneo fiscale, per la prima volta riservato alle lavoratrici e ai lavoratori, il mantenimento di Quota 100 e alcune soluzioni per la lotta all’evasione fiscale, ma è insufficiente nelle singole misure e rispetto alle tante proposte avanzate con Cgil e Cisl, nella piattaforma rivendicativa presentata al precedente e all’attuale Esecutivo.
La evidente attenzione mostrata per sterilizzare l’aumento dell’Iva, per il quale potevano valutarsi soluzioni diversificate, ha di fatto distolto dalla ricerca di soluzioni ulteriori, come ad esempio la detassazione degli aumenti contrattuali e la destinazione di maggiori risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e per i pensionati.
Oltre a chiedere l’insediamento dei tavoli per definire concrete riforme in tema di fisco e previdenza, la Uil, per ottenere miglioramenti della manovra in sede parlamentare, coerenti con la piattaforma rivendicativa, intende proporre a Cgil e Cisl di adottare ulteriori iniziative unitarie, dopo l’assemblea nazionale delle delegate e dei delegati tenutasi al Forum di Assago, mercoledì 9 ottobre.
L’appuntamento svoltosi alle porte di Milano ha visto una grande partecipazione, a dimostrazione del forte sostegno che registra l’azione delle Organizzazioni Sindacali, tra i cui momenti salienti vanno ricordate le grandi manifestazioni dì febbraio, a piazza San Giovanni a Roma, e di giugno, a Reggio Calabria.
Un itinerario che ha idealmente unito il Paese a sostegno delle richieste concrete e articolate avanzate da Cgil, Cisl e Uil in tema di Lavoro, Fisco, Pensioni, Ambiente, Mezzogiorno e Giovani.
L’assemblea nazionale di mercoledì in questo tragitto ha rappresentato il momento in cui il Sindacato ha chiesto, con la forza delle proposte avanzate e del sostegno ricevuto negli scorsi mesi da lavoratrici, lavoratori e pensionati, di passare “dalle parole ai fatti”, come richiamato dallo slogan che ha rappresentato l’incontro del Forum.
Oltre alle tante e importanti specifiche richieste e prese di posizione sulle varie materie, è emerso con grande evidenza il forte spirito unitario confederale che ha contraddistinto la manifestazione.
In particolare merita di essere sottolineata la volontà del Sindacato di porsi quale soggetto sociale attivo nelle dinamiche del Paese, pronto ad assumersi la responsabilità di trovare soluzioni condivise con il Governo, nell’ambito di un confronto costruttivo e di prospettiva, che metta al centro le proposte rivendicative di Cgil, Cisl e Uil.
Una impostazione che acquisisce sostanza dalla scelta convinta di basarla su una stabile e riconoscibile azione unitaria e nella ferma rivendicazione del valore democratico della rappresentanza, quale baluardo contro i limiti e i rischi di un esercizio diretto della democrazia, in termini di effettiva partecipazione e di derive populistiche ed egoistiche, che negano quella visione collettiva, alla base dell’azione sindacale, con la quale si riesce a valorizzare le istanze dei più deboli.
Da sottolineare è inoltre la spinta, tra le altre istanze, che Cgil, Cisl e Uil vogliono dare ai rinnovi dei Contratti Nazionali, in cui trova rilievo il settore del credito, nel quale, con Fabi e Unisin, sono stati posti temi di particolare rilevanza nella Piattaforma rivendicativa presentata all’Abi: da quello salariale a quelli che impattano su diversi aspetti, come Occupazione, Mezzogiorno, Area Contrattuale, Politiche Commerciali, Diritti e Tutele.
Una serie di materie che, in specifiche declinazioni, impattano su tutto il mondo del lavoro, come ad esempio la richiesta di recuperare tutele perse con l’abolizione dell’articolo 18, contro la quale la Uil e la Uilca si schierarono in modo chiaro e determinato, anche con interventi diretti dei segretari generali Carmelo Barbagallo e Massimo Masi, con comunicati, partecipazione attiva a presidi di piazza e l’indizione dello sciopero generale contro il Jobs Act, di dicembre 2014.
Allo stesso tempo a livello di categoria possono essere efficaci ulteriori soluzioni proposte al Governo tra cui, in termini generali, il riconoscimento della valenza erga omnes dei Contratti Nazionali sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative e, più specificamente, la loro indicazione quale base, sotto il profilo remunerativo, per l’eventuale inserimento del salario minimo e di un sistema condiviso per definire la già ricordata richiesta di defiscalizzazione degli aumenti economici.
È in questo contesto che le richieste presentate al Governo possono offrire elementi funzionali ai rinnovi dei Contratti Nazionali, ponendo una visione sindacale generale sul futuro del Paese e del mondo del lavoro, al servizio di una più forte unità d’azione con tutte le Organizzazioni Sindacali che operano nei rispettivi settori.
Fulvio Furlan
Segretario Generale Aggiunto Uilca